Alfano dà i numeri: vuole da Renzi 27 seggi per il suo partito-giocattolo
Non è mai stato un’aquila, senza quid diceva Berlusconi suo primo méntore. Ma adesso, dopo fallimenti e piroette pur di restare a galla, si è decisamente montato la testa: Angelino Alfano vorrebbe sbarcare in Parlamento con 27 seggi e ha iniziato le trattative a senso unico con il Pd, secondo il consueto costume del tira e molla.
Alfano vuole 27 seggi. E Renzi?
E dove li prenderebbe? Al momento si litiga che è una bellezza in casa democratica. Renzi, Alfano (e la sua Alternativa popolare) e Casini, (“leader” del movimento Centristi per l’Europa) sono alle prese con una matassa difficile da sbrogliare. Se l’ex presidente della Camera si accontenta di un posto per sé e per il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, molto più complessa è la trattative sulla spartizione delle poltrone tra l’ex rottamatore e Alfano, che in caso di intesa con il Pd rischia di perdere mezzo partito. La corrente lombarda, che governa la Regione con il centrodestra, infatti ha già bocciato l’alleanza di centrosinistra e il governatore Roberto Maroni ha già chiarito che le elezioni politiche e le regionali sono collegate e che se la scelta degli alfaniani è quella di unirsi con Renzi, la partita si interrompe.
I sondaggi gonfiati e le trattative
Eppure Angelino gioca al rialzo, modello suk, nella speranza di ottenere il massimo dal Nazareno, che invece considera il ministro degli Esteri una zavorra. Solo poche settimane fa Renzi ha mostrato un grande imbarazzo nel far digerire ai suoi l’abbraccio con Alfano, giudicato non più spendibile, tanto da aver ipotizzato un’alleanza con Ap senza l’ex forzista in lista. Eppure Alfano spera di strappare a Renzi 27 parlamentari: 18 alla Camera dei deputati e 9 al Senato, da garantire nel maggioritario. La richiesta pretenziosa si baserebbe su presunti sondaggi che assegnano ad Ap una forbice tra il 2 e 3 % di consensi: numeri in base ai quali Alternativa popolare chiede al segretario dem di piazzare propri candidati nel 3% dei collegi uninominali: 18 al Camera e 9 al Senato. Una pretesta inaccattabile per Renzi, che non crede ai sondaggi «gonfiati» del suo ex ministro. Al massimo è intenzionato a concedere quattro seggi sicuri al famelico Alfano per salvare il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il coordinatore nazionale Maurizio Lupi e il sottosegretario campano alla Difesa Gioacchino Alfano.