Uragani, terremoti e altre catastrofi. E ora il tifone in Giappone: un pianeta allo stremo
Catastrofi e dintorni: il riscaldamento globale, i tifoni, uragani. Gli incendi distruttivi, le frane e le alluvioni e, ancora, i terremoti e le inondazioni: a metterli in fila uno dopo l’altro gli ultimi catastrofici eventi naturali si ottiene un lunga, interminabile elenco di disastri che hanno messo in ginocchio intere aree continentali del pianeta.
Catastrofi, il tifone Lan, il terremoto in Messico, gli uragani nei Caraibi
E così, mentre il tifone Lan si è abbattuto sulle coste centro meridionali del Giappone nelle prime ore di lunedì mattina, provocando almeno due morti e una persona dispersa tra venti forti e violente precipitazioni, ci si ritrova per l’ennesima volta – Al Gore permettendo – alle prese con l’ultima catastrofe naturale che in quest’ultima emergenza asiatica – dopo i devastanti passaggi degli uragani Harvey, Irma e Ophelia – impone di affrontare i danni letali del 21esimo tifone della stagione, proveniente dal versante dell’oceano Pacifico che in questo caso si è abbattuto su diverse città nipponiche, arrecando ingenti danni con inondazioni e smottamenti soprattutto nella prefettura di Shizuoka. Nelle 48 ore tra sabato e domenica scorsi si sono registrati fino a 800 millimetri di pioggia nelle regioni sud occidentali, con venti che sono arrivati a sfiorare i 200 chilometri orari, tanto che un uomo di 63 anni è morto nella città di Fukuoka dopo essere rimasto coinvolto nel crollo di un’impalcatura, mentre un altro è annegato in mare nell’area di Yamaguchi nel disperato tentativo di ancorare la sua imbarcazione. Intorno, una valanga di fango ha investito l’abitazione di un’altra famiglia nella città di Wakayama. Tutto prima che l’agenzia meteorologica giapponese declassasse il tifone a ciclone tropicale, e prima che raggiungesse il versante a nord est dell’isola di Hokkaido.
Ancora paura, ancora devastazione, ancora emergenza
Ancora paura. Ancora devastazione. Ancora morti e danni per ingenti quantità di denaro. Tutto come nel più tragico copione catastrofico: quello che si è costretti ad aggiornare agli esiti sotto gli occhi del mondo ormai ininterrottamente, e stigmatizzato negli scatti che ritraggono chilometri di code di auto in fuga dall’Armageddon e dall’ultima battaglia mortale in corso con e contro la natura. Oggi quella drammatica sceneggiatura geo-catastrofistica ha investito soprattutto gli Stati Uniti, il Giappone, il Messico in ginocchio dopo una terribile ondata sismica, e continua a minacciare l’Antartide i cui ghiacciai si stanno inesorabilmente sciogliendo, spostando gradualmente confini e continenti, e trasformando in un apocalittico set a cielo aperto l’intero pianeta. Solo che stavolta paura e minacce non sono lo script di un blockbuster dagli incassi stratosferici, sono reali. Purtroppo.