Roma, esplode la rabbia degli abitanti del Tiburtino III: «Basta con i migranti»
«È vero siamo diventati razzisti ma costretti perché loro si possono permettere tutto e noi no: a noi hanno tolto la sanità e loro ce l’hanno. Se sul bus non faccio il biglietto mi fanno 100 euro di multa e a loro non fanno niente…». «Non abbiamo niente per noi, figurati per loro». Esplode la rabbia degli abitanti di Tiburtino III, quartiere alla periferia di Roma finito nei giorni scorsi al centro dell’attenzione pubblica per le tensioni tra residenti e migranti ospitati nel centro di accoglienza di via del Frantoio. «Questo centro va chiuso, devono andare via, non ce li vogliamo più», commenta un cittadino davanti alle telecamere di Piazza Pulita, «la colpa è di voi politici che li fate entrare e li buttate qui come sacchi della spazzatura, assumetevi le vostre responsabilità e risolvete il problema che avete creato». «Noi siamo ragazzi di borgata che vogliamo far rispettare l’ordine», spiegano alcuni giovani del quartiere in un video pubblicato su Facebook. «Stiamo andando fuori con l’accuso. Per strada ci possono stare tutti però bisogna sapersi comportare. Se sei nero, giallo o grigio non ci frega… L’importante che vi sapete comportare».