Povia: «Hanno crocifisso Berlusconi ma aveva ragione su Gheddafi»
Un Povia tutto da ascoltare quello che durante la puntata di martedì 17 de Le Iene Show ha fatto dichiarazioni politicamente scorrettissime. Il proverbiale anticonformismo del cantautore finito nei mesi scorsi nel mirino dell’Anpi, si è spinto fino a dichiarere che contro Berlusconi c’è stato un «colpo di Stato». Tutto era partito da una domanda sullo Ius soli: Povia ha ribadito la sua idea profondamente contraria alla cittadinanza facile che darebbe il là all’Immigrazia”, come recita il titolo di una sua recente canzone finita nell’occhio del ciclone dei buonisti, dell’Anpi e dei preti ipocriti, che hanno boicottato tutti i suoi concerti. Povia è stato intervistato e punzecchiato sulle canzoni anti-euro e anti-immigrazione. Quando gli hanno chiesto lumi circa la sua posizione sullo Ius soli Povia ha risposto con tranquillità: “È cominciato tutto nel 2012 da quando hanno fatto il colpo di Stato a Berlusconi che era l’unico in grado di mantenere i rapporti con Gheddafi – ha affermato il cantante -. E poi morto Berlusconi e morto Gheddafi sono incominciate la guerra in Siria e l’immigrazione incontrollata“. Ragionamento su quale ormai convergono anche gli ex avversari di allora del centrodestra. Nella foga del parlare, gli scappa “morto il Cav”, che starà facendo gli scongiuri, conoscendolo: farlo morire politicamente: forse intendeva dire questo…