Le toghe rosse danno gli ordini al Pd: «Approvate lo Ius Soli». Gasparri: «Da denuncia»
“Fate presto con lo Ius soli”. Ancora una volta i magistrati tentano di fare politica. L’Associazione nazionale magistrati si occuperà nel suo 33esimo congresso in programma dal 20 al 22 ottobre a Siena di ius soli e fine vita, mettendo pressione su temi cruciali del dibattito pubblico e parlamentare. Il presidente dell’Anm Eugenio Albamonte ha dichiarato all’Agi, poi ripreso da tutti i siti: «Vogliamo lanciare un sasso nello stagno per ribadire al legislatore che deve fare presto nel prendere le sue scelte. Noi magistrati non vogliamo avere un ruolo di supplenza, e apriamo un dibattito non per dare orientamenti, ma per rappresentare tutte le posizioni affinché ci siano strumenti di riflessione qualificati utili sia al cittadino che alla magistratura, per assumere decisioni ponderate». Di fatto un’ingerenza. Contro la quale ha subito protestato il vicepresidente FI del Senato Maurizio Gasparri. «Albamonte, che guida l’Anm, vuole dettare le regole al posto del Parlamento, decidendo su diritti e altri temi di fondamentale importanza cosa si debba fare o non fare. È l’ennesima prova del fatto che la magistratura è uscita da tempo dai suoi binari e ha la pretesa di fare le leggi, non di applicarle quando c’è un processo».
Gasparri: “Discorso inquietante dell’Anm”
Gasparri promette di vigilare sul congresso dell’Anm «a tutela della democrazia e dei valori costituzionali di questo Paese». Parole di fuoco. L’interventismo dell’Anm non è infatti meno pericoloso di altre forme di manbifestazioni. Il congresso prossimo dei magistrati, con le premesseindicata da Albamonte «si profila, con questo programma, come una pericolosa adunata che forse andrebbe vietata da un questore, così come si vietano alcune inopportune manifestazioni», dice Gasparri. «Seguire le parole di Albamonte è un dovere democratico che da questo momento attueremo in maniera precisa e puntuale a tutela della Costituzione. Del resto Albamonte mi è personalmente noto per non essersi adeguatamente occupato di denunce su delicate vicende che avevo presentato presso la Procura di Roma. E da Pignatone ho appreso delle sue inadempienze. Faccia il suo mestiere, che ho motivo di criticare nel merito, invece di assumere posizioni da sovrano del Paese». Quanto ai temi annunciati per il congresso, Gasparri specifica: «Sulla lotta alla droga, sulla difesa del diritto alla vita, dobbiamo rispettare quello che la Costituzione ci dice. Quello di Albamonte è un discorso inquietante. Se ci fosse una magistratura seria andrebbe denunciato lui stesso davanti ai magistrati».