La denuncia: «Io, inseguita dagli immigrati in piena notte: siamo nelle loro mani»

4 Ott 2017 15:48 - di Monica Pucci
profugo molestatore

L’episodio è accaduto in piena notte, a Parma, ma sarebbe potuto accadere in qualsiasi parte d’Italia, in qualunque città in cui la pressione degli immigrati che arrivano da tutte le parti del mondo rende difficili i controlli e la prevenzione dei reati, anche i più odiosi, come gli stupri. «Caro Sindaco – si legge in una lettera pubblicata da ParmaPress24 e indirizzata al sindaco Pizzarotti  nella giornata di sabato scorso alle 11.30 di sera mentre mi recavo in centro in bicicletta sono transitata dal parcheggio del Despar area ex Bormioli in via San Leonardo, io abito dopo il Centro Torri ed è mia abitudine per tagliare la strada di qualche metro passare dal parcheggio del supermercato che alla sera viene chiuso con le sbarre. Era tutto buio. Il parcheggio deserto. Ad un certo punto  4 extracomunitari (africani) sono sbucati improvvisamente dall’angolo dello stesso e hanno iniziato prima a chiamarmi poi a corrermi dietro, due a piedi e due in bicicletta, mi sono data alla fuga e nella concitazione mi sono diretta verso l’uscita del parcheggio senza nemmeno vedere che la sbarra era abbassata andando quindi a sbatterci contro e lasciando sotto le mani incastrate tra il manubrio e la sbarra, ho avuto la prontezza di piegare la bicicletta e riuscire a scappare arrivata in centro ho chiamato il 113 allertando le forze dell’ ordine».

Tanta paura, per fortuna nessun danno, niente aggressione, solo quella sensazione di pericolo che nasce anche dalla lettura di giornali su vicende simili e dall’esito spesso molto più drammatico. 

«Dopo il tentativo di stupro delle settimane scorse avvenuto nello stesso quartiere alle 4 del pomeriggio siamo dal punto d’accapo, a questo punto ordini un coprifuoco per ragioni di ordine pubblico, le segnalazioni di continui problemi nel suddetto quartiere le arrivano continuamente o sbaglio?», si chiede la ragazza, che attacca il sindaco. «Io non ho la macchina mi dica cosa dovrei fare, non avere più una vita sociale? chiamare un taxi per spostarmi in centro quando lo posso raggiungere in bicicletta in 10 minuti? passare da via Venezia che è anche più problematica ? O recarmi a casa a nuoto passando dal canale Naviglio?». Domande alle quali, finora, non è pervenuta risposta.

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