Barcellona al voto, è caos: la Guardia Civil sfonda l’ingresso di una scuola (Video in diretta)
Spagna, è già delirio: e a seggi che erano ancora sul punto di aprire e far fluire la folla di votanti, la Guardia Civil a Girona è intervenuta con forza sfondando l’ingresso di una scuola ed entrando con l’obiettivo prioritario di impedire che voti il presidente della Catalogna Carles Puigdemont. Non solo: sembra che starebbero arrivando i pompieri baschi a difesa dei seggi della Catalogna, o almeno così riportano, nel caos generalizzato, alcuni media locali.
Barcellona al voto, la Guardia Civil sfonda l’ingresso di una scuola
Dunque si è arrivati al voto in Catalogna: e dalla tensione si è passati all’azione di forza. I seggi a Barcellona sono aperti, i presidi delle forze dell’ordine schierati in ogni angolo della città; la Spagna, o meglio, le sue due anime, affrontano la prova del referendum in un clima di fortissima tensione. Un clima che alterna paura e speranze indipendentiste, alimentate nelle ultime ore persino dall’arrivo a Barcellona degli indipendentisti sardi presentatisi all’appello in Spagna nel giorno in cui la Catalogna si pronuncerà sull’indipendenza. Come documentato da l’Unione sarda in queste ore, infatti, il Fronte Indipendentista Unidu assieme al Comitadu sardu pro su referendum de sa Catalunya è arrivata la scorsa notte a Barcellona e, assieme ad altri attivisti catalani, ha occupato la scuola primaria Pig – Roig, nel Barrio de El Guinardò.
Si potrà votare in qualunque seggio
Intanto in queste ore, mentre le forze dell’ordine ulteriormente rimpinguate di unità – dal porto sonio usciti altri 45 mezzi della polizia diretti verso le sedi dei seggi – presidiano i quartieri e le scuole, si sta votando. I catalani che intendono pronunciarsi sull’indipendenza della Regione hanno iniziato a entrare nei seggi presidiati dagli attivisti. Sotto la pioggia, le persone in fila aspettano il loro turno. Per considerare il voto valido basterà recarsi in qualsiasi seggio e portarsi la scheda stampata da casa e la carta d’identità. Una mossa resa nota stamane dal governo della Catalogna, per arginare l’offensiva di Madrid che sta cercando in tutti i modi di evitare il voto dopo la pronuncia della Corte Costituzionale spagnola che ha dichiarato illegale il referendum. Le autorità catalane hanno programmato sulla carta più di 2.300 seggi elettorali per circa 5,3 milioni di elettori chiamati a votare dalle 9 alle 20. Secondo i sondaggi, non c’è sostegno maggioritario per l’indipendenza tra i catalani, ma la partecipazione è considerata critica: un numero elevato di sostenitori dell’indipendentismo consentirebbe ai secessionisti di dichiarare di avere un mandato di indipendenza, mentre un numero basso potrebbe compromettere seriamente i tentativi di essere presi davvero in considerazione.
Nella notte aggredito un uomo sempre nei pressi di Girona
Nel frattempo, in un clima concitato che mescola tensione e aspettative, un’altra aggressione ha segnato le ultime voto prima del voto referendario. A quanto si apprende dal Corriere della sera, infatti, un uomo sarebbe stato aggredito stamane all’alba nei locali di una scuola che si prepara ad accogliere i votanti catalani. Sarebbe accaduto tutto a Figueres, nei pressi di Girona. Gli aggressori sembra fossero incappucciati e pare che abbiano percosso l’uomo con il palo di una bandiera. L’aggredito stava presidiando la scuola per impedirne la chiusura da parte della polizia.