Concorso di colpa, così è morto Hayden: velocità, stop non rispettato

21 Set 2017 18:29 - di Paolo Lami

Se l’auto avesse rispettato i limiti di 50 chilometri orari «sia reagendo e frenando, sia continuando a velocità costante, l’incidente sarebbe stato interamente evitato». E il campione statunitense di motociclismoNicky Hayden, a quest’ora sarebbe ancora vivo.
E’ l’amara conclusione a cui è giunto il consulente della Procura, Orlando Omicini, incaricato dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, di analizzare l’ipotesi di evitabilità del sinistro che, lo scorso 22 maggio a Misano Adriatico, è costato la vita al pilota statunitense di Superbike.

Hayden, travolto da una Peugeot 206 mentre si allenava in bicicletta, è deceduto all’età di 36 anni all’Ospedale Bufalini di Cesena, dopo che era stato investito.

Secondo la Procura di Rimini, che ha notificato il 415 bis, l’avviso di conclusione indagine agli avvocati difensori, vi è stata un concorso di condotte colpose indipendenti che hanno causato l’evento. Una corresponsabilità data pure dal fatto che Hayden si è immesso in bici in un incrocio ad una velocità di 20,6 chilometri orari «omettendo di fermarsi e dare la precedenza».

All’automobilista, un 30enne di Misano, i pm contestano l’omicidio stradale «perché, in concorso di cause indipendenti con la condotta colposa del ciclista ne cagionava la morte per colpa consistita in negligenza ed imprudenza – non avendo mantenuto una condotta di guida adeguata in relazione alle condizioni di luogo – e comunque per colpa consistita in inosservanza delle norme sulla disciplina della circolazione stradale».

Per i pm, appunto, vi è stata un concorso di condotte colpose indipendenti che hanno causato la tragedia nella quale ha perso la vita Hayden. Una corresponsabilità data dal fatto che da una parte Hayden si è immesso in bicicletta in un incrocio ad una velocità di 20,6 chilometri orari «omettendo di fermarsi e dare la precedenza nonostante la segnaletica di stop orizzontale e verticale ampiamente visibile» e dall’altra l’automobilista non ha rispettato il limite dei 50, previsto in un centro abitato procedendo ad una velocità di 72,8k chilometri orari.

La bici di Hayden è stata così colpita dalla parte frontale destra dell’autovettura, venendo sbalzato dal proprio mezzo ad un’altezza di circa 5 metri dal suolo, riportando lesioni gravissime tanto da determinarne la morte 4 giorni dopo all’Ospedale Bufalini di Cesena.

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