Terremoto Centro Italia, ora il governo manda i militari a togliere le macerie
Nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia lo scorso anno è stata inviata un’unità di militari del genio dell’Esercito. Dal 10 agosto, su richiesta della presidenza del Consiglio dei ministri, le forze armate hanno infatti costituito un task group per intervenire, assieme alla Protezione civile e le altre amministrazioni competenti, nelle attività di demolizione, rimozione e trasporto delle macerie. Questo Task Group disporrà di 300 militari e 190 mezzi, ripartiti in tre unità, che opereranno nella provincia di Ascoli Piceno (una parte dei militari sta già lavorando ad Arquata del Tronto), di Macerata e nelle zone tra Lazio e Abruzzo. «In tal senso, come parte di un più ampio ‘Sistema Paese’ – spiega lo Stato maggiore della Difesa in una nota – le forze armate vogliono testimoniare, attraverso le loro attività, la concreta solidarietà e la vicinanza alla popolazione del Centro Italia, la cui vita è stata drammaticamente sconvolta da un evento naturale tanto devastante quanto esteso».
I militari sono già stati impegnati per l’emergenza del dopo sisma
Subito dopo il sisma, continua la nota, «le forze armate intervennero tempestivamente, mettendo a disposizione, nell’ambito del sistema di Protezione civile, le capacità e la professionalità delle proprie unità specialistiche. Un intervento che, per il protrarsi degli eventi sismici, vide impegnate unità di Esercito, Marina e Aeronautica e dei Carabinieri, inquadrate nel ‘Raggruppamento Sabina’, diretto dal Brigadier Generale Sergio Santamaria e operante ininterrottamente per circa nove mesi, fino a maggio di quest’anno, fianco a fianco con il personale della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, della Guardia di finanza, della Polizia di Stato, della Croce Rossa e di tutti gli enti e le istituzioni preposti agli interventi emergenziali». «Le forze armate – prosegue la nota – sono state presenti in modo continuativo, operando a 360 gradi con attività diversificate». Ora l’impegno concentrato sullo smaltimento delle macerie, per il 90 per cento ancora presenti. E non a caso molti hanno fatto il paragone tra le gestione del dopo terremoto dell’Aquila e quella del centro Italia. Un paragone che riconosce i meriti del governo Berlusconi e il flop di Renzi e Gentiloni.