Sesto San Giovanni, niente palazzetto alla comunità islamica: “Deve 320mila euro”

29 Ago 2017 14:09 - di Carlo Marini

Il Pd ha chiesto l’intervento del ministro dell’Interno Minitti contro il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.  La colpa del primo cittadino? Ha rifiutato alla comunità islamica il Palazzetto dello sport per la celebrazione musulmana della Festa del Sacrifico, che quest’anno cade il primo settembre. Di Stefano, sindaco eletto da pochi mesi con il centrodestra, ha motivato la scelta con vincoli regolamentari e con l’intenzione di non concedere favori al centro culturale islamico inadempiente nei confronti del Comune di Sesto San Giovanni. Ma questo non basta alla sinistra, che attraverso il senatore Pd Franco Mirabelli, sostiene che «dal 2010 la comunità islamica di Sesto San Giovanni ogni anno celebra la Festa del Sacrificio, senza alcun problema e senza alcuna tensione».

“Il Pd è più islamico degli islamici”

«Il Pd ormai è più islamico degli islamici. Quandoquando vengono toccati i musulmani il Pd non ci vede più». Così Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia. «Voglio ricordare al senatore Mirabelli e agli altri suoi colleghi indignati che il sindaco ha negato l’autorizzazione a utilizzare l’impianto sportivo in quanto i regolamenti comunali prevedono che la richiesta degli spazi pubblici debba essere protocollata con un anticipo di 60 giorni» ricorda De Corato, evidenziando che «la comunità islamica locale è arrivata in gran ritardo e ha cercato di avere una corsia preferenziale chiedendo una deroga». «Ricordo al Pd che le regole valgono per tutti, compresi gli islamici» conclude.

A Sesto San Giovanni il terrorista di Berlino

 Pieno sostegno al sindaco Di Stefano anche dal coordinamento cittadino di Forza Italia. La comunità islamica «ha dei debiti economici nei confronti dell’amministrazione comunale (per una cifra consistente di 320mila euro) e fa orecchie da mercante alle richieste di chiarimento che vengono rivolte dal Comune di Sesto, come i bilanci relativi alla nuova moschea visti i forti dubbi su finanziamenti dal Qatar come emerso nelle settimane precedenti. Ad oggi – si evidenzia – non sono stati ricevuti chiarimenti in merito». «Inoltre per la comunità locale sarà sempre aperto il dialogo e le feste sono sicuramente garantite ma Sesto non può diventare, come previsto con la grande moschea, il centro per tutta la comunità islamica del Nord Italia». Proprio a Sesto San Giovanni venne individuato e ucciso l’attentatore del mercato di Natale a Berlino. La comunità islamica sestese era considerata una base sicura per l’attentatore dell’Isis. Un segnale inquietante, non il solo, che il Pd ha preferito non vedere.    

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