Ong, chi non vuol rispettare le regole non può scaricare clandestini in Italia

7 Ago 2017 18:15 - di Redazione

Mentre continuano anche oggi ad arrivare nei nostri porti navi delle ong e della Guardia Costiera cariche di clandestini trasportati dall’Africa in Italia, il centrodestra attacca il governo: “Governo spaccato su #Ong. Delrio contro Minniti, e Gentiloni non vuol chiudere i porti. Italia debole nell’affrontare l’emergenza #migranti”. Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Per Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia, “il Governo è fin troppo morbido con le Ong. Non vogliono firmare il codice di condotta? Gli si revochi immediatamente la licenza di navigazione. Questo dovrebbe fare il Viminale. Siamo stufi di farci prendere in giro da chi usa la scusa delle motivazioni umanitarie per fare soldi alle spalle degli italiani”, dice la parlamentare azzurra. “Il cortocircuito governativo sul nodo delle Ong restituisce il quadro di un esecutivo in confusione totale, stretto tra un buonismo duro a morire e qualche spunto di sano realismo proveniente dal ministro Minniti”, afferma da parte sua il deputato di Forza Italia Luca Squeri. “Come da espressa indicazione parlamentare, chi non rispetta le regole – aggiunge – non può continuare a scaricare indisturbato clandestini sul nostro territorio. Eppure questa banale logica è stata immediatamente oggetto del fuoco amico di qualche ministro fan del multiculturalismo facile. A questo punto non bastano soluzioni pilatesche, tutti devono prendere atto che l’Italia non può continuare ad essere l’Eldorado della clandestinità e del business sui migranti”.

“Il Parlamento è stato chiaro: nel dispositivo di autorizzazione alla missione in Libia ha integralmente assorbito la dichiarazione del Viminale che prevedeva conseguenze concrete per quelle Ong che, non sottoscrivendo il Codice di condotta, si sono poste al di fuori del sistema coordinato di salvataggio. Pur nel rispetto delle normative internazionali in ambito di salvataggio in mare, il governo nel suo complesso e tutti i corpi dello Stato si devono attenere alla risoluzione approvata con un’ampia e trasversale maggioranza sia al Senato che, replicata, alla Camera”. Lo dichiarano il presidente dei senatori di Fi Paolo Romani e il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. “Cerchiamo di sorvolare sulle improvvide dichiarazioni o interviste di qualche ministro e vice-ministro di questo governo, ma il presidente Gentiloni ha un compito importante e inderogabile: fare rispettare la volontà del Parlamento, che ha autorizzato l’importante iniziativa italiana con una serie di impegni vincolanti, non dimentichiamolo, approvati da una larga maggioranza, ampiamente rappresentativa della sensibilità dell’intero Paese”. “Ci auguriamo che nel corso del consiglio dei ministri possa essere fatta definitiva chiarezza su questi punti. Un grande Paese come il nostro che ha di fronte a sé una prova difficile e piena di incognite non può non avere una guida sicura, decisa ed omogenea al suo interno. In caso contrario i nemici dei principi di libertà e democrazia occidentale sapranno infiltrarsi nelle maglie delle nostre incertezze”, concludono i due senatori di Fi.

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