La Marina libica contro le Ong: vogliono far passare illegalmente i migranti
“Il comportamento delle ong” che hanno sospeso le loro attività nel Mediterraneo “indica che vogliono imporre le loro agende usando la retorica contro uno Stato riconosciuto e che possiede sovranità. Questa è una cosa anomala e assolutamente illogica da parte di chi pretende di lavorare per i diritti umani. Ciò ci fa pensare che stiano cercando di fare del nostro Paese una porta d’ingresso legale per gli illegali che attraversano i nostri confini sotto la copertura di ‘migranti’ e senza alcun controllo”. Sono le dure parole della Marina libica in un comunicato nel quale si insiste sulla creazione di una zona di ricerca e soccorso, in seguito alla decisione di diverse Ong di sospendere la loro attività.
La creazione di una zona di ricerca e soccorso in acque libiche – afferma la Marina – è “diritto legittimo dello Stato della Libia, garantito dalle leggi e dai codici internazionali”. “La nostra mano è tesa verso tutti gli Stati e le organizzazioni per collaborare nella ricerca e soccorso nella zona indicata – prosegue la nota – con l’obiettivo di “contrastare l’immigrazione clandestina e i trafficanti, in accordo con le regole libiche e internazionali vigenti e secondo quanto queste regole stabiliscono in termini di diritti e doveri di tutte le parti”.