In campo per il popolo Saharawi i Leo di Lazio, Umbria e Sardegna

18 Ago 2017 14:49 - di Alessandro Verrelli

Quella del popolo Saharawi è una storia di lotta e identità. È una battaglia per vedere riconosciuto il proprio diritto all’indipendenza e a poter vivere sulla terra che gli è stata strappata. È la storia di persone che fiere resistono, esiliate, nelle tendopoli situate nell’estremo sud dell’Algeria, precisamente, nel Sahara Occidentale. Questo popolo, da tempo in conflitto con il Marocco, attende il referendum per l’autodeterminazione necessario a ritrovare la libertà e a riconquistare le proprie terre. Ma è anche una storia di solidarietà e cooperazione internazionale. Infatti, moltissime sono le iniziative messe in atto dagli Stati, dalle organizzazioni, dalle associazioni benefiche o dai privati cittadini che vogliono sostenere il popolo del deserto con un aiuto fattivo e concreto. Tra queste spicca il “Saharawi Project”, un service del Distretto Leo 108 L (Lazio, Umbria, Sardegna), finalizzato alla realizzazione di una struttura polifunzionale dedicata all’infanzia e all’adolescenza nel campo profughi di Dakla. Nella realizzazione del progetto i Leo potranno contare sull’assistenza dell’Istituto Sires, di cui è presidente l’On. Alessandro Battilocchio, e della Rappresentanza Diplomatica in Italia del Governo Saharawi. Francesco Perrella, Presidente Distrettuale, ci ha spiegato: “I Leo Club sono le sezioni giovanili del Lions Clubs International. Raccolgono circa 4000 giovani in tutta Italia di cui 300 sono soci del nostro distretto. Ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 12 e i 30 anni, impegnati nelle attività più diverse: dalle raccolte fondi destinate all’acquisto di dotazioni per le scuole, alla sensibilizzazione verso tematiche delicate come le vaccinazioni o la prevenzione dei tumori, dalla sicurezza stradale alla tutela ambientale.”

Sul “Saharawi Project” ha poi aggiunto: “L’idea di una sala polifunzionale nasce dal fatto che, in questi territori, la dispersione scolastica è un’emergenza costante. Concluso il ciclo di istruzione primaria, i ragazzi e le ragazze che vogliono proseguire nel percorso di studi possono solo andare molto lontano da casa. Oltretutto, nei campi, molti bambini ed adolescenti non hanno spazi comuni dove potersi riunire per giocare, studiare, accedere ad internet. Sono tutte tematiche che ci toccano da vicino: la tutela dell’infanzia, il supporto alle attività di istruzione e formazione, sono da sempre nel dna della nostra associazione.” Il progetto sarà finanziato grazie alle attività di raccolta fondi organizzate dai veri Leo Club del Lazio dell’Umbria e della Sardegna. La conclusione dei lavori di costruzione della struttura è prevista per dicembre 2018. Un’opera ambiziosa di questi giovani al servizio della comunità locale, nazionale ed internazionale.

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