Attentato a Barcellona, fermati 2 sospetti in Marocco. E sulla Rambla un musulmano…(VIDEO)

23 Ago 2017 11:47 - di Lara Rastellino
barcellona

Di fronte alle immagini riportate dal video postato in apertura, ennesima testimonianza dell’orrore vissuto quel terribile 17 agosto, giorno dell‘attentato a Barcellona, suona quasi come una provocazione il gesto improvvisato questa mattina da un giovane musulmano che, sul lungomare de La Rambla, dove l’attacco terroristico ha ucciso 15 persone e ne ha ferite altre 120, l’uomo ha indossato un cartello in cui chiede ai passanti di «coccolarlo». «Sono un musulmano, non sono un terrorista, condivido un abbraccio d’amore e di pace», predicava il giovane islamico tra la folla interdetta in un Paese scosso, ancora sotto choc per il sangue innocente versato neppure una settimana fa. 

Attentato a Barcellona, arrestato 2 sospetti in Marocco

Un gesto che punta a ribadire una presupposta suddivisione tra un Islam moderato e un altro stragista: una dicotomia tragicamente smentita dai fatti. Dall’agire folle ed efferato dei miliziani dell’Isis che hanno insanguinato le strade d’Europa da Parigi a Manchester, da Nizza a Turku, da Berlino a Barcellona, da Stoccolma a Cambrils. Intanto, sul fronte delle indagini le autorità marocchine hanno arrestato due persone sospettate di legami con la cellula che tra giovedì e venerdì ha seminato morte e panico a Barcellona e Cambrils. Lo ha riferito la tv pubblica marocchina 2M, secondo cui un 28enne che in passato ha vissuto 12 anni a Barcellona sarebbe stato arrestato a Nador, località non lontana dall’enclave spagnola di Melilla. L’uomo è sospettato di legami con il sedicente Stato islamico (Is) e di aver pianificato un attacco contro l’ambasciata spagnola a Rabat. Il secondo personaggio finito nel mirino degli inquirenti, invece, è finito in manette a Oujda, città marocchina situata nei pressi del confine con l’Algeria. L’uomo ha vissuto a lungo a Ripoll, la località della Spagna nordorientale dove vivevano quasi tutti i ragazzi della cellula terroristica che ha eseguito l’attacco a Barcellona.

Nei piani iniziali la strage doveva essere ancora più vasta

Nel frattempo, sempre sul fronte investigativo, si apprende che i jihadisti che hanno attaccato Barcellona lo scorso 17 agosto avevano progettato di colpire i luoghi simbolo della città catalana in un attacco di portata persino superiore. Un dato argomentato con dettagli e informazioni inquietanti rilasciate davanti ai giudici da un sospetto membro della cellula, il 21enne Mohamed Houli Chemlal, che nelle scorse ore ha confessato di essere a conoscenza da due mesi del piano stragista: lui e altri tre sospetti sono apparsi in tribunale per la prima volta dopo i due attentati in Spagna che hanno seminato terrore e morte. Ancora una volta.

 

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