Bracciano, perquisita Acea: indagato il presidente per inquinamento ambientale
Si muove la Procura di Civitavecchia sulla vicenda della siccità del Lago di Bracciano e sulla captazione dell’acqua dall’invaso da parte di Acea. Una perquisizione è stata disposta dalla Procura di Civitavecchia presso gli uffici di Acea Ato 2 Spa in piazzale Ostiense a Roma in riferimento alla crisi idrica del lago di Bracciano. Il presidente di Acea Ato2 S.p.A. Paolo Saccani è indagato per inquinamento ambientale in relazione alla crisi idrica del lago di Bracciano.
La perquisizione è stata portata a termine dai carabinieri del Noe, a cui sono delegate le indagini su Acea dalla Procura civitavecchiese.
«Con riferimento alla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano, oggetto negli ultimi giorni di enfasi mediatica, si rappresenta che sono state presentate più denunce alla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha delegato le indagini ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma – spiegano dal Noe – disponendo la contestuale esecuzione di una perquisizione locale, previa notifica di avviso di garanzia per inquinamento ambientale, presso gli uffici di Acea Ato 2 S.p.A. siti a Roma in piazzale Ostiense 2, al fine di sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino lacustre».
E, a complicare le cose, arriva anche la decisione del Tribunale regionale delle Acque che avrebbe respinto il ricorso presentato da Acea contro lo stop dei prelievi dal Lago di Bracciano deciso dalla Regione Lazio. Il ricorso era stato presentato nei giorni scorsi dalla società di cui il Campidoglio è azionista di maggioranza.