Si scrive Koh Tao si legge l’isola della morte: gli omicidi di 7 turisti avvolti nel mistero (VIDEO)

13 Lug 2017 16:54 - di Lara Rastellino

Si scrive Koh Tao, si legge l’isola della morte. E pensare che fino a qualche anno fa quella piccola ma suggestiva oasi del Golfo thailandese era famosa per le immersioni e per il mare da Oscar: dal 2014 ad oggi, però, quel paradiso tropicale è guardato con orrore e sospetto. Divenuto dopo le morti in circostanze mai chiarite di ben 7 viaggiatori occidentali (tutti sotto i 30 anni), l’inferno dei turisti, Koh Tao è stato ribattezzata l’isola della morte, alimentando una mitologia nera che ne avvolge i confini nel più fitto dei misteri. 

Si scrive Koh Tao, si legge l’isola della morte

Una sorta di maledizione, quella che incomberebbe sui turisti occidentali nell’isola, dal 2014 almeno. Ossia, da quando la polizia locale ha cominciato a trovare sparsi qua e là corpi abbandonati sul bagnasciuga, dilaniata, impiccati, sfregiati, su cui il killer – o il serial killer? – sembra aver infierito con spregio e ferocia. Tutto è cominciato con il rinvenimento sulla spiaggia dei corpi degli gli inglesi Hannah Witheridge e David Miller, le prime due vittime di una mattanza che sembra non avere fine. I loro corpi ormai privi di vita sono stati trovati sulla spiaggia: erano seminudi e con evidenti ferite al cranio. Dopo l’autopsia, peraltro, l’inquirenti scoprirono anche che all’orrore si era aggiunto altro orrore: la ragazza era stata anche violentata. Ma i due sfortunati turisti avrebbero fatto solo da apripista…

Quella lunga serie di strane morti e corpi massacrati…

Dopo di loro, sempre nell’isola della morte, stavolta nel gennaio 2014, si sarebbero perse le tracce e poi ritrovati i cadaveri dell’inglese Nick Pearson, trovato morto in mare con la polizia che archivia sbrigativamente il caso parlando di caduta accidentale dagli scogli, senza che però l’autopsia potesse rilevare alcuna frattura. Del francese Dimitri Povse, ritrovato impiccato, per cui il caso venne archiviato come suicidio: peccato che la vittima avesse le mani legate dietro la schiena mentre penzolava dal soffitto. E sempre di suicidio o di morte accidentale si parlò nella vicenda della giovane inglese Christina Annesley, morta per un mix di alcol e antibiotici. Una morte, la sua, ancora poco chiara. dal 2016 al 2017, infine, sarebbe toccato all’inglese Luke Miller, misteriosamente annegato in una piscina di Koh Tao, e a Elise Dallemagne, turista belga trovata impiccata e con il corpo mangiato dai varani il 27 aprile scorso nella foresta di Koh Tao. Tutto accaduto nel più assoluto silenzio: nessuno ha visto o sentito niente…

 

 

 

 

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