Processo Fragalà, respinte le richieste degli imputati e ammesse tutte le parti civili

26 Lug 2017 17:04 - di Redazione

La corte d’assise di Palermo che celebra il processo per l’omicidio del penalista Enzo Fragalà, ucciso a bastonate davanti al suo studio il 23 febbraio del 2010, ha ammesso le richieste di costituzione di parte civile del Consiglio nazionale Forense, del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Palermo, della Camera Penale, del Comune di Palermo, dell’associazione Caponnetto e dei figli, della moglie e della madre dell’avvocato ucciso. Rigettate invece le eccezioni preliminari delle difese dei sei imputati. Per la Procura, che ha chiesto e ottenuto il rito immediato, Fragalà sarebbe stato ucciso da Cosa nostra perché aveva convinto alcuni clienti a collaborare con gli investigatori. La mafia aveva progettato un raid punitivo per dare una lezione a tutta la categoria, ma l’aggressione fu talmente violenta che portò alla morte del legale. 

La Corte rigetta le eccezioni della difesa

Sei gli imputati alla sbarra, presunti affiliati alla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio: Paolo Cocco e Francesco Castronovo, che secondo la ricostruzione dell’accusa sarebbero i due esecutori materiali, Francesco Arcuri, che invece avrebbe progettato il piano, Antonio Abbate, Salvatore Ingrassia e Antonino Siragusa. «Questione manifestamente infondata», secondo la corte, anche quella riguardo la richiesta di annullamento del decreto che ha portato alla disposizione del giudizio immediato, avanzata dagli avvocati Debora Speciale e Giovanni Castronovo, legali di due dei sei imputati, rispettivamente Francesco Castronovo e Antonino Abbate. Secondo i due difensori il mancato deposito di alcuni atti inerenti ai decreti di intercettazione costituirebbe una lesione del diritto di difesa. Atti che, però, secondo i pubblici ministeri sono stati regolarmente depositati. La corte rigetta quindi tutte le eccezioni preliminari sollevate dalle difese, dichiarando aperto il dibattimento. È possibile ascoltare l‘audio dell’udienza riportata da Radio radicale. Il processo è stato rinviato al 14 settembre.

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