Povertà, l’Ue prima ci massacra e poi ci commisera: «L’Italia sta peggio»
Prima ci massacrano con i vincoli di bilancio, con il fiscal compact e con la minaccia dello spread. E poi, toh!, si accorgono che in Italia la povertà è aumentata. Bruxelles ha infatti emesso oggi questa nota: in tutta l’Ue, solo l‘Italia, l’Estonia e la Romania hanno visto un deterioramento degli standard di vita tra il 2015 e il 2016. A rilevarlo è l’Employment and Social Developments in Europe Review, diffusa dalla Commissione Europea. «La maggior parte degli Stati membri – si legge – hanno visto ulteriori miglioramenti negli standard di vita nel 2016. Il numero di persone che vivono in condizioni di seria deprivazione materiale, gravemente colpiti dalla mancanza di risorse, è continuato a declinare nel 2016, secondo le stime di Eurostat. La deprivazione materiale seria è calata al 7,8% della popolazione nell’Ue ed è rimasta stabile al 6,8% nell’Eurozona. Solo Estonia, Italia e Romania hanno visto un deterioramento tra il 2015 e il 2016». In Estonia l’incidenza della seria deprivazione materiale è intorno al 4% della popolazione, in Italia intorno al 12% e in Romania intorno al 24%.
Prendiamo atto che la Commissione Ue rileva che la situazione povertà per il nostro Paese si sta facendo sempre più tragica. Ma, a questo punto, i governanti italiani dovrebbero chiedere il conto a Bruxelles: se la povertà aumenta, di chi è la colpa? Della imprevidente e irrespondabile classe dirigente italiana? Certamente. Ma buona parte della responsabilità è dei burocrati di Bruxelles (che obbediscono alla Germania), i quali impongono da anni politiche di macelleria sociale al nostro Paese. Con il risultato di arricchire i forzieri dell’alta finanza e di alleggerire (paurosamente) il portafoglio degli italiani