Pd indebitato: deve quasi 8 milioni ai fornitori della campagna referendaria
Le casse del Pd sono in dissesto: a rivelarlo è un articolo del Fatto quotidiano. «Il partito – vi si legge – deve ancora pagare i fornitori della campagna referendaria: non pochi spiccioli, ma quasi 8 milioni di euro (per essere precisi 7 milioni e 767mila). La campagna per il Sì è costata ben 14 milioni di euro, se si mettono insieme i quasi 12 milioni a bilancio nel 2016 e i circa 2 milioni spesi dai gruppi di Camera e Senato (come scritto dal Fatto quotidiano). Un salasso fallimentare che ha messo il partito in una situazione di non ritorno, con 9 milioni e mezzo di rosso. E una serie di debiti ancora da saldare».
«In questo clima – congettura Il Fatto – , non stupisce il fatto che in molti credano che Renzi stia pensando di liquidare il Pd così com’è e di dar vita a qualcosa di diverso: uno scenario sempre smentito ufficialmente dal segretario e dai suoi fedelissimi, ma che potrebbe essere l’ultima ratio in una situazione ormai irrecuperabile. Il tema economico e quello politico vanno insieme: comunque vada, ci saranno le elezioni nei primi mesi del 2018». Di qui l’angosciante dilemma per il Pd: «Come farà un partito ridotto in questo modo ad affrontare le spese e le tensioni politiche di una campagna elettorale?»