Migranti, un centro di identificazione a Siracusa? Il sindaco Pd dice no: «Una follia»
Potrebbe essere Siracusa la sede di uno dei due nuovi hotspot siciliani, che il ministro dell’Interno Marco Minniti dovrebbe annunciare e a breve al Parlamento. L’ipotesi, però, viene esclusa dal sindaco del Pd, Giancarlo Garozzo, secondo il quale «è impossibile» che la città diventi sede di uno dei due centri per l’identificazione rapida dei migranti.
Per il sindaco Pd l’hotspot a Siracusa è «una follia»
«Sono sempre favorevole a dare una mano nell’accoglienza ai migranti, ma mi sembra impossibile che Siracusa possa essere la sede di un nuovo hotspot in Sicilia», ha detto Garozzo, sottolineando che Siracusa «ha solo una parte della costa dove potrebbe essere realizzato ed è il porto turistico di Ortigia. Mi sembrerebbe una follia pensare di costruirlo lì». L’ipotesi che sembra più probabile, dunque, è che il nuovo Centro di identificazione per migranti sorga, sì, nel siracusano, ma ad Augusta, già primo porto in Italia per numero di sbarchi. «I centri di prima identificazione per i richiedenti asilo devono essere nei punti di sbarco», ha ammesso il sindaco Cinquestelle di Augusta, Cettina Di Pietro, che invece sembra piuttosto disponibile all’ipotesi di accogliere l’hotspot.
La giunta Cinquestelle di Augusta aperta ai migranti
«Noi già al porto abbiamo una tendopoli che da tempo svolge questa attività, si tratterebbe solo di ufficializzare un servizio che già facciamo», ha proseguito. Al porto di Augusta ci sono una serie di container nei quali operano volontari, Frontex ed Emergency. «Dovevano essere delle tende che ospitavano i migranti in emergenza, è diventata una situazione che si è cristallizzata nel tempo. Si tratta di delocalizzare questa tendopoli per fare la stessa attività svolta fino ad oggi», ha proseguito la prima cittadina di Augusta, che ha avuto già un’interlocuzione con il prefetto di Siracusa Giuseppe Castaldo, anche se «sul luogo dove dovrebbe sorgere questo Centro – ha concluso – non ci sono ancora certezze».