Maturità, panico tra i banchi: chi è Caproni? La Fedeli non ne azzecca una

21 Giu 2017 14:31 - di Augusta Cesari

A costo di fare la figura degli ignoranti, definire Giorgio Caproni “un poeta forse poco noto al grande pubblico ma fra i più grandi autori italiani del Novecento” – come siti, agenzie e quotidiani on line stanno scrivendo – è un’esagerazione assoluta, un’evidente forzatura, per usare un’espressione soft. Una scelta “ridicola” ammettono senza mezzi termini gli addetti ai lavoro, gli insegnanti stessi che oggi hanno assistito alla prova dei loro studenti e hanno letto nei loro volti, rabbia, delusione, paura di non farcela.  Fra l’altro la poesia  “Versicoli quasi ecologici”, sulla quale i ragazzi sono stati chiamati a fare l’analisi testuale, è stata  pubblicata postuma nel 1991. Dunque, non solo Caproni è un autore sconosciuto nei programmi di letteratura italiana, ma si trattava anche di un testo che pochi libri di testo presumibilmente contengono. Quindi come fare? “Appena letto il titolo, il panico si è diffuso tra i banchi”, raccontano i professori che hanno assistito gli studenti durante la prova. “Il terrore e la rabbia si leggevano nei loro volti. Dopo un anno di studi sui maggiori protagonisti della letteratura, “una pugnalata alla schiena” su un autore così “dimenticato” nei programmi degli stessi professori, proprio non se lo aspettavano”. Gli insegnanti stessi hanno ammesso che la scelta è stata molto discutibile e ad ammetterlo sono stati anche quei docenti più sensibili alla poesia. E’ tutto dire.

Lo specialista: “Non è un autore che i ragazzi studiano alle superiori”

Del resto, proprio le parole di una dei maggiori studiosi di Caproni fa capire che la scelta del ministero è stata assurda, sconcertante almeno quanto lo sono gli errori di storia e di grammatica a cui la Fedeli ci ha abituato.  ”Caproni alla Maturità? Una scelta estremamente originale e positiva, anche se non è un autore che i ragazzi studiano alle superiori, al massimo arrivano a Montale con il programma”.  Lo ammette  il professor Enrico Testa, ordinario di Storia della Lingua italiana all’Università di Genova e studioso di Caproni. Da chi più di lui avere un giudizio equilibrato?  Di più “Un tema più di attualità che di letteratura”, sottolinea il docente, che su Caproni ha curato tra l’altro il ‘Quaderno di traduzione’ e la prefazione di ‘Il terzo libro’. ”Anche senza conoscere l’autore, la scelta dell’argomento è azzeccata perché gli studenti possono dire la loro sulla condizione della natura e del Paese”. Ma resta il fatto che sia trattava della traccia di letteratura, per cui “nonostante la semplicità del tema trattato, però, la poesia in sé non è facile per gli studenti”.

Intanto, sul web gli studenti stanno sfogando il loro disappunto, ma sta prevalendo anche un po’ di ironia. “Sono andato a cercare Caproni su Google ed è uscito ‘forse cercavi Capra di Sgarbi'”, scrive uno studente che la prende sportivamente Presa di mira anche la pagina Wikipedia del poeta. Il web si interroga anche sul misterioso “galagone, termine  citato nei versi di Caproni, postando foto dell’animaletto per fugare ogni dubbio. 

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