Cacciari senza freni: “Renzi bambino autoritario. Pd e Prodi ridicoli”
Non è la prima volta che il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari parla senza freni inibitori di Matteo Renzi e della crisi della sinistra. Da anni lo fa. Inascoltato. Ma l’intervista rilasciata al Fatto quotidiano, ha qualcosa in più, ci lascia senza parole per le analisi politiche e caratteriali al tempi stesso che spiegano lo smottamento della sinistra nel Paese. Cacciari ne ha per tutti: “massacra” Renzi ma ne ha per tutti suoi parenti serpenti: “Ormai hanno smonato (rotto, ndr) gli italiani, stanno cadendo nel ridicolo”, leggiamo. Ma nessuno a sinistra viene “salvato”, anzi. Strapazza come non mai le potenziali alternative al segretario Pd. Si fa beffa di Romano Prodi (“è il primo a cadere nel ridicolo. Che vuol dire faccio il Vinavil della coalizione? Romano benedetto cosa vuoi incollare? Ma se i tuoi amici ti hanno mandato a casa in una situazione infinitamente meno corrotta di questa”, si sfoga sul Fatto); poi di Giuliano Pisapia (“Che senso ha mettere insieme Bersani, D’Alema, Veltroni? Saranno sommersi da una risata per disperazione”); e di Andrea Orlando (“Ma di che parliamo? Politicamente è una nullità. Nel Pd non c’è più nessuno”. leggiamo nell’intervista al Fatto, ripresa per ampi stralci da Libero”) . Pesante. Ma il meglio Cacciari lo dà quando si parla di Renzi, “bambino autoritario”.
Il consiglio di Cacciari, fuori tempo massimo: ” Il Partito di Renzi lo dovevi fare immediatamente, allora sì che diventavi Macron. Adesso è tardissimo”. Il guaio è che Renzi “ha un carattere che gli impedisce di fare il capo di un partito. Non è capace di costruire, per questo non è un leader e fa errori. Le leadership sono una cosa seria, pensiamo alla storia della Dc, del Pci”. In più, c’è l’ormai lunga trafila di errori tattici e strategici, dal referendum (“è riuscito a mettersi tutti contro, da Berlusconi ai grillini”) al finto sostegno a Paolo Gentiloni (“Invece di appoggiare lealmente il governo si è messo a fare la fronda. Una volta cercando la sponda di Berlusconi, un’altra quella dei grillini”. E adesso? “Non ci sono alternative. Renzi, come gli altri, sta scavando la sua trincea – leggiamo – . Per difendersi, innanzitutto. E coltivare poi la speranza di sopravvivere: un po’ per la rendita che gli viene dalla storia che ha ereditato nel Pd, un po’ per le debolezze altrui. E farà altri errori. Perseverare è diabolico”.