Rogo a Roma, è caccia al killer. Rampelli: «Troppe domande senza risposta»
È caccia al killer che ha incendiato nel quartiere di Centocelle a Roma il camper in cui hanno perso la vita l’altra notte tre sorelline di etnia rom: una giovane di 20 anni e due bimbe di 4 e 8 anni. Secondo quanto si è appreso, ci sarebbe un sospettato che gli investigatori starebbero cercando in queste ore. Al setaccio alcuni campi nomadi di Roma . L’ipotesi, infatti, è che il gesto sia legato a una vendetta maturata in ambienti rom. Sulla vicenda indaga la polizia. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo in cui si procede per i reati di omicidio volontario e di incendio doloso. Nei pressi della carcassa del camper sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile.
Sul triste episodio è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, annunciando un’interrogazione parlamentare. «Spero che le forze dell’ordine riescano ad assicurare alla giustizia gli assassini e che i magistrati buttino le chiavi. Ma ci sono troppe domande alle quali occorre dare risposte: perché in quel parcheggio c’era un camper? Ci risulta che i bambini deceduti non andassero a scuola. Mi chiedo perché ai genitori non sia stata tolta la patria potestà, che avrebbe consentito di avere una vita dignitosa e di scampare a una morte atroce. Ma la risposta è sempre la stessa: il buonismo prevede che sia vietato a chiunque di pernottare con un camper per la strada, ma non ai rom». «Il buonismo prevede che si possano spendere milioni di euro per andare a prendere i bambini nomadi e portarli a scuola, ma che i pulmini possano tornare dai campi semivuoti, senza conseguenze, vanificando i soldi spesi da tutti i cittadini. Il buonismo – ha aggiunto – prevede che si tolga la patria potestà a famiglie italiane indegne, ma non a sinti e rom, anche se mandano i minori ad accattonare, borseggiare, taccheggiare, rovistare. Per non parlare dell’anacronistica Ue che tutela i nomadi come si trattasse delle antiche popolazioni girovaghe di secoli fa, composte da ramai, addestratori di cavalli e artisti circensi».
«Un mondo che non esiste più – ha proseguito – con buona pace di Bruxelles. I vecchi e caratteristici villaggi hanno da decenni lasciato il posto a baraccopoli maleodoranti e prive di decoro dove non dovrebbero vivere uomini né tantomeno piccole creature, al fianco di pregiudicati. Minori che poi finiscono per pagare con la propria vita gli errori di presunti genitori. Coma accaduto a Centocelle»