Egregi legislatori, quando inizia la notte? Quello che la legge non spiega

5 Mag 2017 14:28 - di Lino Lavorgna

Egregi legislatori, non essendomi chiari alcuni punti della nuova legge sulla legittima difesa, al fine di non incorrere involontariamente in violazioni pesantemente sanzionabili, vi sarò grato se vorrete chiarire i seguenti punti. Abito in campagna, in una casa circondata da un ampio giardino. Di notte è ben illuminata e, soprattutto quando vi è luna piena, la visibilità è tale da consentire di scorgere un gattino anche a cinquanta metri. Un eventuale intruso, pertanto, non passerebbe inosservato e lo noterei sia che mi trovassi a godermi il cielo stellato sia che fossi intento a scrivere nel mio studio, grazie alle telecamere di sorveglianza. Se gli scarico addosso il caricatore della mia Colt Cobra 38 special o un paio di pallettoni dal Benelli Vinci, posso stare tranquillo? A proposito, perdonate la mia ignoranza: potreste gentilmente comunicarmi a che ora inizia la notte e quando termina? Ho provato a reperire notizie su Google, ma la risposta non mi soddisfa: “Si tratta dell’intervallo di tempo compreso tra il tramonto e l’alba”. Da casa mia non si vede il tramonto! E trovo alquanto bizzarro disseminare ovunque dei pannelli sui quali aggiornare, quotidianamente, l’ora dell’alba e del tramonto, in modo da sparare sempre all’orario corretto! L’inizio e la fine della notte, poi, prescindono dall’ora legale, come sarebbe logico, o ne seguono le fasi? All’interno della casa ho una cantina nella quale, ovviamente, anche di giorno, è possibile accedervi solo accendendo le luci. Se per caso mi venisse voglia di scendere vero le 11 (undici le mattino! Non le 22!) per prendere una bottiglia di buon vino, nel caso in cui dovesse andare via la corrente – cosa possibilissima in caso di pioggia – e mi trovassi nel buio pesto, in caso di aggressione proprio in quel momento, posso spaccare la testa dell’aggressore con tutte le bottiglie a portata di mano? Pazienza se ci scappa anche quella del costosissimo Amarone: ciò che mi preoccupa sono le conseguenze penali! Posso stare tranquillo ritenendo che il giudice assimilerà il buio della cantina alla notte fonda? L’eclissi solare è equiparata al buio notturno a prescindere dall’orario in cui si verifichi?

Nel caso in cui la legittima difesa, con conseguente sparatoria, avvenisse proprio all’insorgere della notte o dell’alba, come fare a dimostrare la “correttezza dell’orario”? Posso scattare la foto degli intrusi con lo smartphone in modo che resti registrata l’ora. Vi è il rischio, però, che gli avvocati difensori dei parenti arrabbiati (perché i parenti dei ladri si arrabbiano sempre, mica ti chiedono scusa per le malefatte dei congiunti!) cerchino di dimostrare che abbia aspettato alcuni minuti, prima di scattare la foto, in modo da rientrare nella fascia oraria di sicurezza, mentre in realtà l’intrusione è avvenuta durante quella che consente ai ladri e agli stupratori di agire in piena libertà, senza correre rischi!

Non sembrino domande leziose: quando si rischia la galera sono più che lecite! L’ultimo caso citato, poi, è da scongiurare in modo categorico. Nel caso in cui si verificasse, infatti, la testa all’avvocato la spaccherei in presenza del giudice e quindi passerei dalla ragione al torto solo per un vuoto legislativo! Vi ringrazio anticipatamente, anche a nome di tutti gli italiani, per i chiarimenti che vorrete fornire. 

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