Pd, largo ai Millennials. Arianna: sedi più smart, via i poster di Berlinguer
20 giovani nella nuova direzione del Pd. Vanno a loro i posti in direzione a disposizione del leader che, da buon ex rottamatore, non ha perso il vizio delle mosse ad effetto. E così preferisce scaricare i big, come Fioroni e Cuperlo, a vantaggio dei Millennials. Perché sono loro che mostrano una crescente disaffezione verso la politica e in particolare verso il Pd. Renzi, dopo aver evocato le “mamme” come oggetto privilegiato cui rivolgere le politiche del partito (circostanza che ha fatto infuriare le femministe) ha piazzato in direzione i giovanissimi, i quali non sono certo in grado di dargli filo da torcere.
Ecco i nomi dei venti “under trenta”: Marco Schirippa, Mirko Boschetto, Arianna Furi, Marco Pierini, Caterina Conti, Elisa Graffi, Bernard Dika, Davide Ragone, Giacomo Fisco, Gaia Romani, Erica Roic, Umberto Costantini (sindaco di Spilamberto), Francesco Pedalino, Gessica Laloni, Giorgia Bellucci, Ludovica Cioria, Nazarena Forti, Dario Costantino, Veronica Felaco, Gianluca Vichi.
Tra loro anche una studentessa di 19 anni, Arianna Furi, di Roma, all’ultimo anno del liceo classico. Arianna è nella Direzione dei Giovani democratici (iscritta da quando aveva 14 anni) e fa parte di Future dem. “Ma ho tantissimo da imparare, la politica è fatta di studio e approfondimento”, spiega. Per lei, “qualche difficoltà tra i giovani e il Pd c’è. Ma Renzi sta facendo degli investimenti, come la App e ‘Bob'”. Secondo la giovane delegata, le cose da fare non mancano: “Io lavorerei sui circoli. Vedere le sezioni vuote, con i poster di Berlinguer alle pareti, i tavoli impolverati non attira. Bisogna renderle più smart, attualizzarle, organizzare il lavoro con delle responsabilità e un coordinamento, una grafica comune, attività sui social”. Il ‘suo’ primo atto politico dovrebbe essere quello di “reintrodurre l’insegnamento dell’educazione civica. Se vogliamo puntare sulle nuove generazioni, questo è il modo migliore”.