Ong, martedì i risultati del Senato. Gasparri: «Nei porti solo chi collabora»
Il duello De Bortoli-Boschi e l’incessante balletto sulla legge elettorale a base di veti e dispetti reciproci hanno relegato in secondo piano le gravissime denunce di Carmelo Zuccaro, procuratore capo di Catania, secondo cui dietro l’accoglienza degli immigrati si sarebbe sviluppato nel tempo un gigantesco business che non troverebbe estranee neppure alcune Ong, le Organizzazioni non governative. Anzi, proprio Zuccaro, aveva sollevato non pochi dubbi gli effettivi scopi umanitari di qualcuna di queste sigle.
Indagine conoscitiva sui contatti tra Ong e scafisti
In realtà, aveva avvertito il magistrato, un certo numero di Ong ha un canale diretto con gli scafisti e più che raccogliere naufraghi al largo li va ad imbarcare fin sotto le costi libiche. Cosicché, un servizio che dovrebbe essere d’emergenza finisce per trasformarsi in un servizio di linea per l’Italia. Della vicenda si sta occupando anche la commissione Difesa del Senato attraverso un’indagine conoscitiva, le cui conclusioni saranno rese note martedì prossimo. Ad annunciarlo, Maurizio Gasparri, il primo a sollevare il caso delle Ong nonché promotore dell’iniziativa in via di svolgimento a Palazzo Madama. Gasparri punta l’indice su quelle Ong «che hanno rifiutato la collaborazione con la polizia giudiziaria, confermando quindi di avere da un lato una caratteristica ideologica che prevale su quella umanitaria, dall’altro di avere qualcosa da nascondere sul proprio operato».
L’ex-ministro: «Smascherare i cattivi maestri»
A giudizio del vice capogruppo del Senato, a queste Ong bisognerebbe «impedire l’attracco nei porti italiani». Le convenzioni internazionali, ha spiegato Gasparri, «servono per salvare i naufraghi, non per arricchire gli scafisti libici». L’esponente di Forza Italia cita un dato che dovrebbe far riflettere «chi ci fa lezioni di morale»: nel 2016 i minori stranieri scomparsi in Italia sono stati 26mila rispetto ai 16mila dell’anno precedente. Il sospetto è che siano stati avviati alla prostituzione o finiti nel circuito di cosche criminali: «Non c’è nulla di umanitario nel far crescere lo sfruttamento del minori. È tempo – conclude Gasparri – di smascherare i cattivi maestri».