Niente gita per il bimbo disabile. Le maestre: «Si stanca facilmente»

6 Mag 2017 13:59 - di Gigliola Bardi
bimbo disabile

Per la scuola si è trattato di un equivoco, ma il padre di un bimbo disabile di Savona non ha dubbi: quello delle maestre era un chiaro invito a non mandare il figlio in gita. Le insegnanti avevano chiesto alla famiglia di valutare l’opportunità di far partecipare il bambino all’uscita, visto che la classe sarebbe stata in giro tutto il giorno e lui «si stanca facilmente»

«Mio figlio ha diritto di partecipare a tutte le attività»

Dopo la denuncia dell’uomo, che ha deciso di ritirare il bambino dalla scuola in questione, la preside ha spiegato l’accaduto dicendo che le maestre volevano «solo capire con la famiglia se fosse sostenibile per lui questa opportunità. È stato semplicemente un confronto chiesto ai genitori per trovare una soluzione». Ma per il papà quello che gli è stato rivolto «non è stato un consiglio: mi hanno chiaramente detto che mio figlio non poteva andare in gita perché le maestre non sono in grado di tenerlo, che è difficile da gestire». Parlando con il Secolo XIX l’uomo ha chiarito che «il bambino ha una disabilità psicomotoria, ma ha la maestra di sostegno, educatori che lo seguono. Come gli altri suoi compagni ha diritto di stare in classe e partecipare a tutte le attività, compresa la gita».

Tutti in gita tranne il bimbo disabile 

«Mi hanno detto che quel giorno potevo comunque mandarlo a scuola, che ci sarebbe stata una maestra per lui», ha raccontato ancora l’uomo all’edizione savonese del giornale. «Ma è una cosa normale? Un bambino disabile che non viene accettato alla gita scolastica e che dovrei mandare a scuola, quando tutti i suoi compagni sono in gita, per fargli passare una giornata in classe da solo? Invece di farlo sentire integrato viene isolato. Le maestre – ha concluso il padre – potevano scegliere di fare una gita più breve, in un posto più vicino. Oltre tutto mi hanno detto che mio figlio non poteva andare con gli altri bambini proprio davanti a lui». 

 

 

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