Manette all’ex portavoce della famiglia di Sarah Scazzi. Era un finto prete
Arrestato Pantaleo Valentino Castriota, il falso sacerdote che si faceva chiamare ‘don Leo Scanderberg’ e che vantava false conoscenze in alte sfere. Castriota, che nell’immediatezza del delitto di Sarah ad Avetrana fu portavoce della famiglia Scazzi, che risulta tuttavia completamente estranea alla vicenda. Il finto prete è stato arrestato a Bergamo con l’accusa di circonvenzione di incapace e millantato credito.
Tra le sue vittime un anziano che nel 2013 aveva perso figlia e nipotina in un caso di omicidio-suicidio. Figlia che era sposata con il nipote dell’ex ministro Calderoli.
Come agiva il falso don Scanderberg? Si presentava alle ignare vittime, sovente afflitte da seri problemi di natura psicologica, inducendole a corrispondere somme di denaro per non meglio precisate opere caritatevoli, ovvero per «agevolarne» l’ingresso nel mondo del lavoro, in virtù delle millantate conoscenze con alti prelati del Vaticano o funzionari dello Stato.
Le Fiamme Gialle orobiche, nell’ambito delle indagini coordinate dal pm Gianluigi Dettori, “hanno anche accertato – scrive il Corriere.it – svariati casi nei quali il falso sacerdote avrebbe officiato celebrazioni eucaristiche in abiti talari presso abitazioni private, nel corso delle quali avrebbe richiesto ed ottenuto somme di denaro asseritamente destinate a persone in difficoltà economica, a progetti assistenziali in Paesi africani, ma di fatto utilizzate per soddisfare i propri bisogni e vizi personali”.