Manchester, due arresti, fatto brillare un pacco sospetto al centro Arndale

23 Mag 2017 13:45 - di Paolo Lami

E’ di due arresti, due ragazzi, forse studenti, il risultato delle prime indagini sull’attentato al Manchester Arena di ieri sera durante il concerto di Ariana Grande, attentato che ha provocato 22 vittime, perlopiù giovanissime.
In una città sotto choc per l’attentato di ieri sera, un boato ha scosso a metà mattinata il centro commerciale Arndale di Manchester, già colpito da un imponente attentato dell’Ira nel 1996. Erano gli artificieri della polizia di Manchester che, dopo aver fatto evacuare il mall – centinaia le persone in fuga – ha fatto brillare un pacco ritenuto sospetto, nella zona del mercato alimentare.
Poco dopo, mentre la folla fuori dal centro commerciale, spaventata per la nuova esplosione, cercava di capire cosa stesse accadendo, da una delle porte del centro commerciale è stato portato via un ragazzo ammanettato, un 23enne, è stato poi precisato, arrestato dagli agenti.
In presa diretta su Twitter è seguita la cronaca dei molti presenti. Scrive sul suo profilo Twitter Alice Williams che si trovava in quel momento su Cross Street proprio di fronte al mall: «Un ragazzo è stato appena arrestato e un pacco è stato trovato nella zona alimentare di Arndale. Siamo stati evacuati da Arndale e dalla strada del mercato. C’è un sacco di gente spaventata. State protetti, fate attenzione».
Poco dopo la stessa testimone scrive, sempre sul suo profilo Twitter, che il centro commerciale è stato nuovamente riaperto e, quindi, l’allarme sarebbe rientrato circa mezz’ora dopo l’esplosione controllata fatta dagli artificieri.
Nel video, ripreso con il cellulare da Alice Williams, si vede il ragazzo arrestato con capelli corti, pantaloni militari camouflage, stivali neri, maglietta nera e una sciarpa gialla portato via ammanettato, con le mani dietro la schiena, da un gruppo di 5 agenti.
Secondo il Guardian, l’arresto del 23enne sarebbe proprio collegato con l’attentato al Manchester Arena di ieri sera. Ma la polizia, sul profilo Twitter ufficiale, ha smentito questa circostanza. E nel confermare l’arresto del giovane all’interno del centro commerciale di Arndale, arresto compiuto nel quadro delle indagini sull’attacco di ieri, precisa che, al momento, non sembra che quest’ultimo sia da collegare all’attacco.
Poco dopo il secondo arresto in Wilbraham Road a Chorlton-cum-Hardy, una zona suburbana quattro miglia a sud-ovest del centro di Manchester. In una foto, twittata dal giornalista Ed Caesar, si vede un ragazzo, capelli neri, giubbotto blu scuro con cappuccio e jeans, portato via ammanettato dietro alla schiena da alcuni agenti.
Poco dopo, sul profilo twitter ufficiale, la polizia di Manchester ha confermato gli arresti e l’esplosione controllata: «La polizia ha eseguito alcuni mandati di arresto, uno a Whalley Range (nella periferia di Manchester, due miglia a sud-ovest del centro della città, ndr) e uno a Fallowfield, (un quartiere a circa 4 km dal centro della città caratterizzato da un’altissima presenza di studenti, ndr) dove un’esplosione controllata ha avuto luogo, nell’ambito dell’indagine, nel terribile attacco di ieri sera a Manchester Arena». L’esplosione avrebbe avuto luogo, attorno alle 12 e 30 del mattino, a Elsmore Roady.
La polizia ha anche diffuso un appello urgente a quanti fossero passati nel centro della città di Manchester fra le 20 e le 23 di ieri sera, dotati di una cosiddetta “Dash-cam“, cioè le telecamere che vengono montate sul parabrezza delle auto. La speranza è che una di quelle telecamere abbia ripreso l’atentatore mentre si recava all’interno dell’Arena Manchster.
David Semple, presidente del Manchester Conservative Federation, sostiene di aver sentito voci secondo le quali il terrorista suicida dell’Arena Manchester viveva in uno degli appartamenti dell’area di Whalley Range-Chorlton dove c’è stato il raid della polizia. La zona è stata cinturata, secondo alcuni testimoni, e non è stato consentito a nessuno né di lasciarla né di spostare le proprie auto. In altri casi i residenti avrebbero potuto lasciare casa ma non sarebbero potuti rientrare fino al termine dell’operazione. In particolare il blitz delle forze dell’ordine si è concentrato su un blocco di case costruito di recente e che ha appartamenti di due stanze di questo quartiere studentesco dal quale, appunto, la polizia, al termine del raid, ha portato via ammanettato un ragazzo piuttosto giovane.

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