Legge elettorale, Meloni: “Impediremo la melassa delle larghe intese”

29 Mag 2017 10:49 - di Corrado Vitale

Giorgia Meloni accetta la sfida del sistema elettorale. Il modello “tedesco” che pare profilarsi dall’intesa tra Berlusconi, Renzi e Grillo sembra fatto apposta, con la soglia di sbarramento al 5%, a creare difficoltà a FdI. L’ultimo sondaggio dà infatti il partito della destra al 4,9. Ma la Meloni non si dice preoccupata, anzi trae da questa ventilata soglia una motivazione politica in più, come spiega in una intervista che compare oggi sul Corriere della Sera. Si parte da una simulazione Ipsos, secondo la quale  FdI farebbe  da ago della bilancia, nel nuovo Parlamento, se dovesse superare lo sbarramento.  “Sono entusiasta – dice Giorgia – di questo ruolo che ci affida la simulazione del Corriere secondo  la quale la presenza di FdI nella prossima legislatura è la garanzia che non si potrà fare un govern da inciucio. Significa che ogni voto per noi sarà un voto per evitare la melassa delle larghe intese”.

“Renzi scandaloso”

La leader di FdI giudica in ogni caso “scandaloso” il comportamento di Renzi. “Ha bloccato il Parlamento per mesi cercando la legge elettorale che lo facesse vincere. Prima una, poi l’altra. Ma non funziona così: chi vince lo decidono i cittadini”. La Meloni si dice anche “dispiaciuta” per la linea attualmente seguita da Berlusconi. “Un leader che per anni è stato un argine alla sinistra, ora sembrerebbe orientato a un accordo che potrebbe far ritornare la sinistra al governo”. Il presidente di FdI sospende comunque il giudizio: “Aspettiamo, però, non tutto è già scritto”. E poi aggiunge: “Di certo Berlusconi, che è stato un federatore del centrodestra, ha preferito trattare con Renzi piuttosto che lavorare a una proposta condivisa con le altre forze politiche di questa metà del campo. E le idee c’erano: per esempio un Italicum, con un premio alla  coalizione”.

“Non ci faremo emarginare”

Per la Meloni tutte le varie proposte che si sono succedute in queste settimane hanno come punto in comune le liste bloccate. “Io voglio le preferenze e un premio che garantisca la governabilità. Perché lavoro a un governo diverso, senza Renzi e senza Grillo”. E sull’ipotesi di un eventuale lista unica tra FdI e Lega? “Tengo in considerazione tutte le strade”, risponde Giorgia. “Di certo farò di tutto perché le idee della destra, le posizioni sovraniste, abbiano voce in capitolo. Vogliamo governare non ci faremo emarginare”. Per quanto,  infine, riguarda il voto? “E’ l’unica cosa su cui siamo d’accordo tutti”.

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