Istat, maggio pessimo: cala ancora la fiducia per famiglie e imprese
Ancora brutte notizie dall’Istat: a maggio 2017 peggiorano il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. Gli indici passano rispettivamente da 107,4 a 105,4 e da 106,8 a 106,2. È la prima volta che entrambi sono in diminuzione da nove mesi, a partire dallo scorso agosto. Dati estremamente negativi, i frutti avvelenati della politica dei bonus e della gestione economica del ministro Padoan. Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
Questi i dati diffusi dall’Istat. A maggio l’indice del clima di fiducia dei consumatori e l’indice composito del clima di fiducia delle imprese diminuiscono passando rispettivamente da 107,4 a 105,4 e da 106,8 a 106,2. I giudizi dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese rimangono stabili (il saldo a quota -51) mentre le aspettative peggiorano (il saldo da -32 a -33). Con riferimento alle imprese, nel mese di maggio si registrano segnali eterogenei fra i settori indagati: il clima di fiducia cala nel settore manifatturiero e in quello dei servizi (l’indice diminuisce, rispettivamente, da 107,7 a 106,9 e da 107,2 a 105,5); nelle costruzioni l’indice rimane sostanzialmente stabile (da 128,0 a 128,1) e nel commercio al dettaglio registra un incremento passando da 110,8 a 111,1.
Le famiglie spenderanno 570 euro in più
“Il repentino calo della fiducia dei consumatori a maggio è da ricercarsi nella forte crescita dei prezzi al dettaglio registrata in Italia negli ultimi due mesi“. Lo afferma il Codacons, commentando i dati Istat. “Con una inflazione che balza all’1,9% e i prezzi che crescono in tutti i settori c’era da aspettarsi un peggioramento nel clima di fiducia dei consumatori. Il forte incremento dei listini – sostiene il Codacons – viene infatti avvertito dalle famiglie che, con questi livelli di inflazione, devono mettere in conto una maggiore spesa pari a +570 euro a nucleo familiare su base annua. Una situazione che, non essendo determinata da un miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini ma solo da fattori come l’energia e il caro-benzina, incide negativamente sulla fiducia degli italiani”, conclude la nota dell’associazione. Ancora una volta sotto accusa la politica economica sballata del governo Renzi, Gentiloni poi; la politica dlele mancette avallate da Padoan e soprattutto l’eggetto boomerang del Jobs Act che ha fallito i suoi obiettivi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.