Boldrini vuole fare la leader: se ci saranno primarie non mi tiro indietro
Lo avevano capito tutti: Laura Boldrini dopo la presidenza della Camera non si metterà da parte, non tornerà nei ranghi dei politici di secondo piano. Molto più ambizioso il suo progetto, rivelato in un’intervista odierna al Corriere della sera. Boldrini pensa a un ticket con Giuliano Pisapia per guidare una formazione di sinistra non riconducibile al Pd e, come l’ex sindaco di Milano, dice no a un listone unico del Pd o del centrosinistra. «Appoggio – afferma Boldrini – il grande sforzo di Pisapia per aggregare il centrosinistra. Non mancherà il mio contributo».
La presidente della Camera propone «una piattaforma di soli cinque punti forti, più altri cinque da far scegliere agli italiani con una grande consultazione pubblica, online e nelle piazze. I cinque punti – spiega – sono lavoro, Europa, ambiente, questioni di genere e questione sociale. Una forza progressista la vorrei laburista, europeista, ambientalista, femminista, solidale». E il leader chi dovrà essere? E’ su questa risposta che Boldrini si fa avanti, proponendo una leadership collegiale: «Pisapia ha tutte le qualità per aggregare ed è lui stesso che ha posto l’esigenza di una leadership collegiale. Dobbiamo ragionare su una leadership condivisa. Se vogliamo innovare, l’uomo solo al comando non è l’unico schema». Se ci saranno le primarie, dunque, non è intenzionata a tirasi indietro: «Ora sono impegnata alla presidenza della Camera e sostengo il grande sforzo che sta facendo Pisapia. Questa è una fase politica molto delicata, c’è bisogno del contributo di tutti e certamente il mio non mancherà. Io non mi sottraggo». Un annuncio che suona quasi minaccioso. Con Boldrini bisognerà continuare a fare i conti.