Berlusconi minaccia Renzi: «Niente voto se non tratta». Appello al centrodestra
Messaggi ai suoi elettori, agli alleati, ma anche – in segreto – attraverso i suoi canali diplomatici, al “nemico” politico Matteo Renzi con il quale tra trattando una nuova legge elettorale. Silvio Berlusconi è impegnato su più fronti, a cominciare da quello delle alleanze. «Se il centrodestra sarà unito e se avrà una forte connotazione liberale e cristiana, se saprà essere europeista nel senso vero della parola, quindi capace di proporre e di imporre all’Europa un cambiamento radicale senza il quale l’Europa non avrebbe futuro, noi potremo vincere», scrive il leader di Forza Italia in un messaggio inviato a Orgoglio azzurro. «E a proposito di Europa – spiega il Cav – rivolgo un pensiero affettuoso ad Antonio Tajani, uno dei cinque fondatori di Forza Italia, che oggi guida la più importante istituzione europea, l’unica scelta direttamente dai popoli d’Europa. Può guidarla perché in Europa siamo parte fondamentale della più grande famiglia politica europea, il Ppe, la sola che può credibilmente vincere e battere la sinistra».
Gli avvertimenti di Berlusconi a Renzi
“Sono pronto a trattare con tutti sulla legge elettorale, a cominciare dal Pd, ma sul piatto della bilancia non c’è il voto anticipato, come auspicato dai renziani, anche perchè è una prerogativa del capo dello Stato e io rispetto le decisioni di Mattarella». Questo, in sostanza, sarebbe stato il ragionamento che Silvio Berlusconi avrebbe fatto con chi ha avuto modo di parlargli in queste ore. Il Cav è concentrato sulla partita elettorale e sul rilancio di Forza Italia. Ieri è tornato a Roma e ha cenato a palazzo Grazioli con vari manager e imprenditori (presente la compagna Francesca Pascale), sempre nell’ottica di rinnovare il partito inserendo nelle liste alle prossime politiche candidati della società civile, delle professioni e del mondo delle imprese. Per l’ex premier la priorità è una riforma elettorale condivisa, poi si può parlare di elezioni. Lo dice a chiare lettere in quello stesso messaggio inviato alla manifestazione “Orgoglio azzurro in cui chiamava a raccolta gli alleati. «Le sfide elettorali decisive sono alle porte. Al più tardi al principio del 2018 finalmente gli italiani potranno di nuovo scegliere da chi vogliono essere governati. Io spero che lo si possa fare il più presto possibile con una legge elettorale condivisa. Spero che il Pd comprenda che questa è l’unica strada percorribile, che forzature capaci di alterare la volontà dei cittadini non hanno una maggioranza parlamentare ed allontanano, invece di avvicinarlo, il ritorno alle urne». Berlusconi, raccontano, non vuol restare fuori dai giochi e vuol sedersi al tavolo con il Pd innanzitutto per scongiurare il rischio che Renzi possa concludere l’accordo con Lega verdiniani e chi ci sta. Il modello di riferimento resta il proporzionale tedesco, ma Berlusconi sa che la trattativa porterà ad altro: continua ad esprimere forti dubbi sul Rosatellum, molto meglio l’Italicum corretto da estendere al Senato, anche con lo sbarramento al 5%.