Alfano annuncia querela contro “Gazebo”: «Mi diffama da anni»
Angelino Alfano scende sul sentiero di guerra contro Gazebo, la trasmissione di Raitre condotta da Diego Bianchi, in arte Zoro. «Ieri, con i soldi degli italiani -due milioni e mezzo di euro per il 2017!- si è consumata la consueta diffamazione. Quel che è più grave è che essa è stata perpetrata da parte del servizio pubblico. Il presidente di Alternativa popolare, Angelino Alfano, annuncia, dunque, di avere dato mandato ai propri legali per denunciare autori e conduttori di Gazebo in sede civile e in sede penale». È quanto si legge in un bellicoso comunicato di Ap.
È vecchia la ruggine tra Alfano e Bianchi. Il leader centrista non ne gradisce il tipo di satira. Qualche giorno fa, il contrasto è esploso con il rifiuto di Ap di concedere l’accredito a Gazebo per la conferenza stampa sulla legge elettorale.
Ora però, dalla polemica politica, si passa alla denuncia penale. «Alla denuncia -prosegue la nota- Alfano allegherà i riferimenti diffamatori a lui rivolti durante gli ultimi tre anni di puntate televisive di Gazebo, per dimostrare ciò che sara’ facile dimostrare: non si è trattato di un singolo atto diffamatorio – che sarebbe stato comunque grave – ma di una intera campagna diffamatoria durata anni a spese del contribuente e con una pervicacia diffamatoria che rende plateale il dolo, l’intenzionalità, la tenace volontà di creare un danno alla persona e all’area politica che rappresenta».
«Il punto – si legge ancora – è reso ancor più grave dall’enorme sproporzione che vi è, all’interno del servizio pubblico, tra lo spazio dedicato alla diffamazione da questa trasmissione e lo spazio dedicato alla informazione, in altre trasmissioni Rai, sulla medesima area politica e sulla stessa persona che la rappresenta. Infine, è stata la stessa Rai 3, pochi giorni fa, a sottolineare che tale trasmissione e’ un mix tra informazione e satira, con questa frase contenuta nella nota che era stata diffusa e che riportiamo qui fedelmente: “… programma caratterizzato dal mix di satira e informazione che ne definiscono l’identità..”.» . Alla fine una minaccia di querelaanche per i vertici Rai: «Anche costoro, nei limiti del legalmente consentito, saranno, da Alfano, chiamati a rispondere sia nel giudizio civile che nel giudizio penale. Alfano fa presente, infine, di essere giunto a questa amara determinazione dopo tre anni di paziente sopportazione di questo scempio che ha fatto il servizio pubblico».