Tradizione contro menu veg: i politici si confessano. Agnello sì o no?

14 Apr 2017 17:08 - di Lisa Turri

E’ diventato un tormentone quello del menu pasquale a base di agnello, o in ogni caso di carne, oppure rigorosamente vegetariano. I numeri sull’import export della carne di agnello ci dicono intanto che le importazioni in Italia di carne di agnello, fresca o congelata, subiscono tra 2016 e 2015 una frenata del -10,7%. Il valore complessivo delle merci importate è pari a più di 57 milioni di euro, si tratta di circa 11 mila tonnellate di carne, 650 tonnellate in meno rispetto a un anno fa.

Complice del tormentone l’ormai arcinoto video di Silvio Berlusconi con l’agnellino “Fiocco di neve” ma anche i tanti flash mob dei vegani contro i mangiatori di carne “barbarici”. Logico che i politici si sentano in dovere, a questo punto, di schierarsi pro o contro la messa al bando della carne d’agnello. Una posizione figlia del politicamente corretto o una nuova sensibilità animalista che conquista anche un big come il Cavaliere?

Vediamo quali sono state, sul punto, le reazioni dei politici. 

Giorgia Meloni confessa di non amare molto la carne di agnello ma sottolinea di essere tradizionalista sul menu pasquale. Tra l’altro ha anche osservato di non avere visto ad Arcore l’agnellino ribattezzato “Fiocco di Neve”: “Forse non sono arrivata in tempo”. Gianni Alemanno annuncia su twitter che mangerà l’agnello cucinato dalla mamma e posta un manifesto provocatorio con la scritta “adotta un pastore”. 

Dentro Forza Italia la chiamano “la linea della pecora”. Chi oserà tradirla dopo avere visto il presidente in quel video? Dunque niente carne d’agnello per Annagrazia Calabria, mentre Antonio Martino sentenzia: “A me degli animalisti come dei vegani non me ne può fregare di meno…”. Renato Brunetta si professa uomo libero e dice di mangiare degli animali tutto ciò che è commestibile. Pietro Laffranco non rinuncerà alle costolette di agnello fritte mentre Luigi Cesaro se la cava raccontando che passerà le vacanze all’estero e quindi il menu tradizionale non sarà tra i suoi assilli. Il campano Paolo Russo dice che un agnello vivo lo alleverebbe, ma uno morto lo mangerebbe. Nunzia De Girolamo fa sapere che non ama quel tipo di carne. la più fedele alla linea è Michaela Biancofiore, orgogliosa di un leader “che predica la vita sulla morte”.

Pierluigi Bersani fa l’alternativo: “faccio la rima: a Pasqua e a Natale si va solo di maiale…Del resto sono emiliano”. Non ha dubbi il leghista Roberto Calderoli, che se la prende contro i salva-animali di comodo. Perché, si chiede, nessuno adotta un tacchino o un pollo di batteria?  Quindi “evviva il capretto o l’agnello al forno o a scottadito. Cari animalisti dell’ultima ora per me siete solo ipocriti. La Boldrini che adotta due agnellini per ‘salvarli dalla macellazione’, Berlusconi folgorato sulla via di Damasco che allatta gli agnellini… tutta questa bontà e questa tenerezza pre-pasquale non rivolta nei confronti di tutti gli animali, inclusi quelli soppressi nei laboratori delle aziende farmaceutiche o quelli scannati per farne pellicce, ma nei confronti solo di quelli carini, quelli che esprimono tenerezza, mi indigna”.

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