Anche i sindacati contro la Appendino: “I suoi tagli penalizzano i deboli”
Con i suoi tagli di Bilancio la sindaca di Torino Chiara Appendino è riuscita a scontentare proprio tutti. «Una città più diseguale e dal futuro incerto che dimentica i cittadini più deboli, il lavoro e la sua qualità». È questo lo slogan dei volantini distribuiti davanti a Palazzo Civico da Cgil, Cisl e Uil scesi in piazza questo pomeriggio a Torino per dire no ai tagli previsti dal bilancio di previsione 2017 della Giunta Appendino, tra cui quelli agli sgravi della tassa rifiuti, le contrazioni al settore culturale, i ridimensionamenti sul fronte del personale.
“Appendino incapace di ascoltare i bisogni della città”
Alla manifestazione, cui ha aderito il Pd, hanno partecipato alcune centinaia di persone. «Non è vero che non è possibile prendere decisioni diverse, bisogna ripristinare le agevolazioni sulla Tari e stanziare risorse per il lavoro», hanno spiegato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. «Protestiamo contro un bilancio fatto senza un confronto», ha sottolineato per la Cgil Enrica Valfrè mentre per la Cisl, Domenico Lo Bianco ha osservato: «Chiediamo di mantenere le promesse elettorali e di ascoltare i bisogni della città». Secondo Gianni Cortese della Uil, infine, «la Giunta Appendino ha adottato la politica del taglio lineare, invece di fare una politica di scelte. Tagliare senza compiere scelte è troppo facile».
La Appendino ha stangato anche le scuole cattoliche
E contro i tagli della Appendino nei giorni scorsi hanno scritto una lettera anche i vescovi. Non è andata giù la decisione di ridurre di un quarto il finanziamento per le scuole materne religiose. A farne le spese 55 istituti cattolici e una scuola ebraica che ospitano seimila bambini e danno lavoro a oltre 550 persone. Un taglio motivato, ufficialmente, dalle classiche ragioni di bilancio. Ma che l’opposizione non esita a definire ideologica.