«Uniti si vince»: centrodestra a confronto nel convegno organizzato da Matteoli
Prove tecniche di unità. Al Tempio di Adriano per l’iniziativa organizzata da Altero Matteoli, Verso le primarie del centrodestra? , si sono ritrovate le anime del centrodestra (da FI a FdI, da Idea, Popolari per l’Italia a Direzione Italia e per la Lega Massimiliano Fedriga in rappresentanza di Matteo Salvini) per discutere del futuro dello schieramento. A cominciare dal nodo delle alleanze elettorali, con le amministrative alle porte.
Attorno allo stesso tavolo erano seduti Giorgia Meloni, Gaetano Quagliariello, Mario Mauro, Giovanni Toti, Raffaele Fitto, Fedriga. Il dibattito è stato moderato nei toni. Tutti d’accordo che si deve partire innanzitutto dai contenuti, ovvero da un programma condiviso, perchè «solo così possiamo costruire un’alternativa vera a Pd e M5S». Nessuna sorpresa, ognuno ha mantenuto le sue posizioni, ma è apparso chiaro il segnale politico a beneficio di telecamera: «listone o coalizione, bisogna provare a stare insieme, perchè solo uniti si vince».
Matteoli lo dice a chiare lettere in apertura dei lavori: «Ho visto le polemiche suscitate da questa iniziativa in casa mia, ma sono corazzato. siamo qui per confrontarci e mettere attorno allo stesso tavolo chi può ridare vita al centrodestra». «Vogliamo primarie regolate per legge, abbiamo presentato una proposta di modifica della legge elettorale a tal proposito» ricorda Meloni.
«Servono regole certe, no a primarie intese come scontro tra candidati, ma per un dibattito proficuo su temi concreti», avverte Fitto, paladino delle consultazioni popolari insieme a Carroccio e Fratelli d’Italia. «Le primarie sono fondamentali, non si può prescindere dalla volontà popolare per indicare il candidato premier», scandisce dal palco Fedriga.
È sembrato meno barricadero, invece, Toti: «Dobbiamo capire come possiamo stare insieme. No alle primarie come braccio di ferro o prova di forza, quel che conta è individuare il percorso per arrivare alle consultazioni aperte». «Non sono mai stato contro le primarie – spiega il governatore della Liguria – ma occorre capire se sono un momento costitutivo o altro. Io tengo molto di più a individuare il percorso per arrivarci. I sondaggi ci dicono che siamo tra le prime coalizioni, grazie anche ai tanti demeriti degli altri , ‘vedi quel che sta succedendo nel Pd».
Stesso invito a marciare compatti da Mario Mauro, che mette in guardia dal rischio di ”trasformare le primarie in una giocata al lotto”. Meloni rilancia le primarie, punzecchia Berlusconi («io sono stata tacciata di populismo, lui in una intervista ha messo in guardia dal pericolo del populismo, ma è stato il primo ad essere populista…»), e chiede uno sforzo a tutti per «trovare un denominatore comune», da qui ripartire. «Parliamo di contenut», avverte la leader di FdI che ribadisce la sua proposta di lista unitaria a Genova come ‘«esperimento stare insieme’» Quagliariello non ha dubbi: «L’unità del centrodestra è qualcosa che dobbiamo non solo al nostro popolo che non chiede altro, ma al Paese».