Trapiantato andava troppe volte in bagno: licenziato dall’azienda
Un lavoratore che, “avendo subito un trapianto di rene, necessitava di ripetute pause fisiologiche durante l’orario di lavoro, è stato licenziato”. A denunciare “il grave episodio accaduto alla Metalcastello Spa, l’azienda di Castel di Casio (Bologna) che produce ingranaggi” è la Fim-Cisl Area metropolitana bolognese. La Fim Cisl ha dato mandato al proprio legale di fiducia, l’avvocato Livio Mercatante, di assistere il lavoratore “in questa grave vicenda”. “Auspichiamo – spiega il sindacato – che l’azienda riveda la propria posizione ritirando il licenziamento”. “Nel corso degli ultimi anni – denuncia la Fim-Cisl – nonostante le continue sollecitazioni da parte della Fim-Cisl che ha più volte chiesto all’azienda un’attenzione particolare, vista la situazione fisica altamente precaria del lavoratore, la stessa, al contrario, ha proceduto con numerose contestazioni fino ad arrivare, ad oggi, con il recapito della lettera di licenziamento”.
Il sindacato si scaglia contro l’azienda
“L’azienda – sottolinea la Fim Cisl – con tale atto ha contravvenuto ai doveri morali di correttezza e buona fede, violando quanto sancito dallo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro che impone una particolare attenzione a tutti i lavoratori che, come nel caso specifico, soffrono di determinate patologie”. “Per noi – prosegue il sindacato dei metalmeccanici della Cisl – è inaccettabile che un’azienda come la Metalcastello che, solo poche settimane fa, ha lanciato una campagna a favore delle proprie lavoratrici donando un pacchetto di visite preventive oncologiche, oggi licenzi pretestuosamente un lavoratore gravemente malato”. “Chiediamo – prosegue la Fim – la massima solidarietà da parte di tutti i dipendenti della Metalcastello, nonché delle altre sigle sindacali per contrastare questa ingiustizia. La tutela della salute è un diritto sancito dalla Costituzione che va oltre a tutte le valutazioni procedurali”.
(foto viaemilia.net)