E Pirozzi inventa la Contea di Amatrice: “Non si può più attendere”
”Non è una provocazione, lo dico subito, la Zona Franca della Contea di Amatrice è solo il nome di fantasia scelto per il Regolamento con il quale si andrà a dare una certezza alle microimprese del mio territorio. Quella di poter usufruire di una sorta di no tax area. Sostenere l’economia di Amatrice è per me una questione irrinunciabile. Diversamente, ci troveremmo ad affrontare un graduale spopolamento di quest’area e renderebbe inutile ricostruire anche le case, le scuole, gli uffici e le chiese”. Lo sottolinea in una nota il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi sulla nascita della Zfca, acronimo di Zona Franca della Contea di Amatrice. Questo il nome che verrà dato al regolamento per la concessione di un contributo comunale sui versamenti fiscali, contributivi e previdenziali delle microimprese e dei liberi professionisti che, alla data del 24 agosto 2016, e al momento di presentazione dell’istanza, svolgevano la propria attività all’interno del territorio comunale di Amatrice. Oggi, con delibera della giunta comunale si sono dettati gli elementi di indirizzo per la stesura del Regolamento che sarà, entro
poche settimane, portato in approvazione al consiglio comunale di Amatrice.
Pirozzi: voglio dare certezze al tessuto economico
“La misura nasce per contrastare i fenomeni di spopolamento conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il Comune di Amatrice si legge in una nota del Comune – e servirà a favorire la ricostituzione del tessuto economico e sociale. L’argomento è nel cuore del sindaco Pirozzi, che ne parlò per la prima volta nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati il 7 novembre scorso, continuando poi per mesi a sollecitare l’inserimento nel Decreto Terremoto di misure di esenzione fiscale e previdenziale almeno per i Comuni con zona rossa”. ”La misura di sostegno, di cui microimprese e liberi professionisti di Amatrice potranno beneficiare per almeno 3 anni, rispetterà le norme europee in merito ai contributi de minimis – spiega la nota -. Ovvero, quelli considerati dalla Ue di piccola entità, tali dunque da non incidere sulla concorrenza in modo significativo. Le attività ammissibili saranno solo quelle previste dal Regolamento Ue De minimis e quindi, ad esempio, saranno esclusi i settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura”. ”Non si poteva più attendere – aggiunge Pirozzi – ho voluto e dovuto
dare certezze al tessuto economico di questo territorio perché non perdano la speranza e decidano di restare. Se il Decreto in esame al Parlamento conterrà le esenzioni richieste ritirerò il Regolamento, e nel caso contenga misure che favoriscano solo alcune classi economiche di cui alla classificazione Istat, come ad esempio fu fatto per il terremoto in Emilia, o se limiteranno all’aiuto fiscale e non al contributivo, vorrà dire che il Regolamento della Contea di Amatrice
andrà a supportare gli esclusi.