Seul, due morti negli scontri per la destituzione della presidente Park
Due morti e decine di feriti a Seul durante gli scontri successivi alla conferma della destituzione della presidentessa Park Geun–hye. La Park è stata considerata perciò colpevole nello scandalo della “Sciamana“, una mediatrice d’affari che ha inguaiato lei ed il vicepresidente del colosso Samsung finito in galera. I sostenitori della Park sono subito scesi in piazza a Seul. E proprio le loro proteste hanno provocato la morte di un uomo di 72 anni che è stato trovato intorno alle 13 ora locale non lontano dalla sede della Corte costituzionale: era ferito alla testa ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove però i medici non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Il verdetto della Suprema Corte è stato all’unanimità: gli otto giudici della Corte Costituzionale di Seul chiamati a pronunciarsi sul caso hanno approvato la procedura di impeachment della presidente Park Geun Hye avviata dall’Assemblea Nazionale sudcoreana a dicembre: Park, hanno stabilito, deve lasciare l’incarico in via permanente. La decisione – che apre la strada a nuove elezioni entro 60 giorni – è stata annunciata nel pieno di forti tensioni e proteste a sostegno di Park, che hanno provocato scontri con le forze di polizia e, appunto, la morte di due persone nel centro di Seul. Dopo il verdetto il partito di Park, Liberty Korea (Saenuri) ha presentato le sue scuse e ha detto di rispettare la decisione dei giudici. “Abbiamo mancato al nostro dovere di partito di governo, mancato nel proteggere la dignità e l’orgoglio della Corea del sud“, ha dichiarato il leader ad interim del partito, In Myung Jin.