Pentagono in allarme: «La Russia mira alla competizione strategica»
I ministri della Difesa americano e britannico hanno espresso la preoccupazione per la “modalità di interferenze persistenti” attuata dalla Russia in altre nazioni. E il capo del Pentagono, James Mattis, durante la conferenza stampa a Londra con il suo collega Michael Fallon, ha detto che “al momento la Russia ha scelto di essere un competitore strategico” elencando tra le violazioni di Mosca anche le interferenze nelle elezioni di altri Paesi, senza nessun specifico riferimento a quelle americane.
“Le violazioni delle leggi internazionali della Russia sono cosa ben nota, da quello che è successo in Crimea agli altri aspetti del loro comportamenti nell’immischiarsi nelle elezioni degli altri Paesi”, ha detto Mattis. Ed il generale, veterano delle guerre del Golfo, in Afghanistan ed in Iraq, ha espresso “preoccupazione” per le notizie di collegamenti tra Mosca ed i talebani, senza fornire ulteriori spiegazioni.
“Noi vogliamo avviare un dialogo con la Russia a livello politico o diplomatico, ma al momento la Russia ha scelto di essere un competitore strategico e noi ci troviamo ad avere solo modeste aspettative delle aree di interesse dove possiamo cooperare”, ha affermato ancora il capo del Pentagono. “Non abbiamo più un dialogo cooperativo con loro”, ha concluso.
Da parte sua, Fallon ha detto che “noi dialoghiamo con la Russia riguardo alle parti del mondo dove ha grande influenza”, facendo l’esempio della Siria, ma ha poi aggiunto che nelle altre situazioni “dobbiamo essere estremamente attenti ora alla modalità persistente di interferenza” operata da Mosca.
In particolare, il ministro britannico ha ricordato come lo schieramento di truppe britanniche, in ambito Nato, in Estonia e Polonia sia una risposta “all’aggressione russa” nella regione. “Questo è parte del maggiore dispiegamento di nostre truppe nell’Europa orientale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale”, ha detto, sottolineando che di fronte a questo atteggiamento di Mosca ed alle sue interferenze non è possibile al momento tornare “al business as usual, alla normalità”.