Non solo Marwa. Fiato sospeso anche a Londra per la vita del piccolo Charlie
Piccole vite appese a una sentenza. Dopo la decisione del Consiglio di Stato francese di salvare Marwa, la bimba con gravi danni cerebrali che resterà attaccata a un respiratore all’ospedale di Marsiglia come hanno chiesto i genitori opponendosi al parere dei medici, la Gran Bretagna ha il fiato sospeso per il destino di Charlie. Al bambino, di 7 mesi, è stata diagnosticata una sindrome da deplezione del Dna mitocontriale, malattia rara che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare. I camici bianchi del Great Ormond Street Hospital di Londra sono convinti che sia senza speranza, perché contro la patologia di cui soffre «non esiste una terapia accettata», e propongono di lasciarlo morire. Ma i genitori, Connie Yates e Chris Gard, vogliono tentare di sottoporlo negli Usa a un trattamento che ritengono pionieristico.
Gran Bretagna occhi puntati su Charlie
«Chiediamo solo di avere una possibilità, non di guarirlo ma di salvarlo», hanno dichiarato in tv, ospiti di una trasmissione sulla Bbc. E così l’ultima parola la dirà l’Alta Corte della capitale inglese. Un’udienza è prevista a inizio aprile. Per raccogliere i soldi necessari al viaggio Oltreoceano, stimati in circa 1,2 milioni di sterline, la famiglia ha lanciato la campagna
#CharliesFight. «I giudici devono fidarsi di noi, siamo i suoi genitori – è l’appello della madre – Non vogliamo che Charlie soffra, se dovesse soffrire lo lasceremmo andare. Qualcun altro nel mondo è disposto ad aiutarlo. Perché non possiamo provarci?».