Migranti, Salvini: «Solo la Russia può darci una mano: sbarchi raddoppiati»
«Sto organizzando una serie di incontri ai massimi livelli in Libia. E ho chiesto agli amici della Federazione Russa di darmi una mano per questo obiettivo». Inizia così l’intervista rilasciata da Matteo Salvini al “Corriere della sera” in cui fa il punto sulla situazione immigrazione, dopo gli incontri ai massimi livelli avuti a Mosca, in particolare l’incontro con il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov: «uno da cui – dice Salvini – chiunque deve andare a scuola. È da tredici anni il capo della diplomazia russa, e non è nemmeno arrivato con Putin. Una figura di straordinaria levatura».
Salvini: «Serraj e Haftar vanno a Mosca non a Bruxelles…»
Fra i vari punti del colloquio l’emergenza migranti ha avuto il massimo risalto: «Per dare tranquillità ai nostri confini – asserisce Salvini nell’intervista – è necessario un patto Italia-Libia così come c’era in passato. L’Onu ha scelto come interlocutore Fayez Serraj. Il problema è che Serraj non controlla la situazione neanche a Tripoli. E così, nei primi mesi dell’anno gli sbarchi sono raddoppiati. Io credo che sia necessario parlare con tutte le parti in causa e cercare di concordare una soluzione». E Lavrov? «La settimana scorsa lui ha ricevuto sia il premier libico Serraj che il generale Haftar. Nessuno dei due va a Bruxelles né a Berlino né a Roma. Entrambi però vanno a Mosca. Se c’è qualcuno che può risolvere la situazione libica, quel qualcuno è a Mosca». Alla Russia, precisa Salvini, «mai chiesto né visto un euro o un rublo. I viaggi in Russia me li pago e mi sono pagato anche le matrioske che ho portato in Italia per i figli», risponde alla domanda maliziosa del Corriere. Lavrov, aggiunge, «ha mostrato di conoscere bene la battaglia della Lega e del centrodestra- una battaglia solitaria- contro le sanzioni alla Russia».