Lingotto, il Pd scarica Alfano per guardare a Pisapia e “compagni” vari
E’sempre amaro il destino delle mosche cocchiere. Alla fine vengono regolarmente scaricate da coloro cui hanno prestato i loro servigi. “Non mi servi più, arrivederci e grazie”. Non promette nulla di buono, per Alfano e i neocentristi, quanto dichiarato da Matteo Orfini dal palco del Lingotto, dove si sta svolgendo la kermesse del Pd. L’intesa con Ncd “non può diventare un progetto politico”. Il rapporto con Ncd, aggiunge, è nato perché “c’era un frangente”, la necessità di costituire larghe intese per sostenere il governo, ma “è un frangente da superare. La collocazione naturale del Pd -sottolinea Orfini- è al centro del centrosinistra”. Orfini lo dice rivolgendosi a Dario Franceschini. “La sinistra siamo noi – rincara la dose l’esponente Pd – , la sinistra è il Pd e di questo dobbiamo essere orgogliosi”. Non è davvero musica per il leader di Ncd, anche perché Orfini aggiunge in modo esplicito l’intenzione dei dm di guardare a sinistra: “Poi ci interessa parlare con tutti, guardiamo con interesse a Pisapia e a tutto quello che c’è intorno”.
Ancor meno rassicurante per Alfano è quello che il candidato alla segreteria Orlando aveva detto prima dell’intervento di Orfini al Lingotto. “Guardo con attenzione a quanto si muove alla nostra sinistra, il Campo progressista di Pisapia è sicuramente una proposta di grande interesse”, aveva sottolineato il ministro in una intervista al Messaggero, che sulla legge elettorale aveva anche detto : “Prendere o lasciare non è il modo per provare a fare una legge elettorale. Proviamo a vedere se lavorando o sul premio alla lista e gli sbarramenti o su un premio di coalizione, riusciamo a costruire una maggioranza in Parlamento per superare l’attuale sistema”. E sulle coalizioni: “Il tema fondamentale è concentrarsi su un programma di uguaglianza e di forte redistribuzione del reddito. Questo è l’asse intorno al quale costruire le alleanze. Non possiamo più allearci con pezzi di destra”. Forse si tratta solo di schermaglie interne ai dem. Ma forse anche c’è il fatto che, dalle parti delPd, hanno capito che, con i tempi che corrono, i “moderati” non servono più a nessuno