Iglesias, uccide la moglie con 10 coltellate alla gola sotto gli occhi delle 3 figlie

3 Mar 2017 9:52 - di Lorenza Mariani

Una scena da film dell’orrore quella accaduta a Iglesias: ma purtroppo è tutto vero, non è un film, ma la cruda e terribile realtà di una coppia in via di separazione la cui sotria è tracimata in un tragico epilogo. L’uomo non accetta l’addio, e uccide la moglie sotto gli occhi sconvolti delle tre figliolette della coppia.

Iglesias, marito uccide la moglie con 10 coltellate alla gola

E allora, un fendente alla gola, poi almeno altri nove, lei stramazza al suolo e cade sulle scale in una pozza di sangue. I vicini sentono le urla di un litigio furibondo, l’ennesimo dopo la separazione che lui non accettava, e trovano la donna a terra in un lago di sangue. Nel frattempo, le tre bambine piangono e urlano disperate chiuse in una stanza. I vicini chiamano il 113 e gli agenti del commissariato trovano e arrestano in flagranza Giovanni Murru, disoccupato 46enne di Iglesias (Provincia Sud Sardegna) poco distante dalla sua casa, dove ha appena ucciso l’ex moglie, Federica Madau di 32 anni. Si consumato così, con grande efferatezza e in pochi istanti, l’omicidio della giovane donna originaria di San Gavino (Ca), madre di tre bambine, colpita dalla furia omicida dell’ex marito con almeno 10 coltellate, tutte inferte alla gola, nella sua casa di Iglesias in via San Salvatore. Velocissimo il soccorso del 118, allertato dai vicini preoccupati per le urla che provenivano dall’appartamento in cui abitavano la mamma e le tre piccole, e dalla Polizia: ma purtroppo inutile nonostante il disperato tentativo dei medici di suturare le ferite e tamponare le emorragie.

La corsa all’ospedale: la donna muore in sala operatoria

La velocissima corsa dell’ambulanza verso l’ospedale cittadino non è riuscita ad evitare la morte alla Madau, il cui cuore si è fermato in sala operatoria. L’uxoricida è stato arrestato in flagranza, poco lontano da casa sua, e interrogato dagli agenti del Commissariato di Iglesias e dagli uomini della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Alfredo Fabbrocini e dal vice Davide Carboni. Sul posto si sono tempestivamente recati anche il Pm Danilo Tronci e il medico legale Roberto Demontis, che ha eseguito una prima ricognizione sul cadavere della Madau: il primo a capire che per la donna erano davvero esigue le possibilità di salvarsi.

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