Fillon scende in piazza e va avanti: “Ma chiedo scusa a tutti voi”
Bernadette è venuta da Angers per scongiurare quella che definisce «una rapina democratica». La pensionata ha viaggiato con una cinquanta di militanti della regione della Loira. Sventola una bandiera tricolore mentre Francois Fillon parla sul palco. «Ci hanno impedito di esporre cartelli» racconta. Gli organizzatori volevano evitare provocazioni in piazza contro magistrati. Ma il risentimento contro i pm affiora. «È una giustizia ad orologeria» spiega Alain, medico di Poitiers venuto nella capitale conia moglie, per sostenere il candidato della destra. Un gruppo di signore urla “Fillon Président”. «Senza di lui non andrò a votare, oppure voterò Le Pen» commenta Apolline a “la Repubblica“.
Rabbia della destra francese contro i magistrati
Sfidando pioggia e grandine, il candidato della destra riunisce la sua base, invitandola a «resistere» contro lo scandalo che rischia di travolgerlo. «Vi sembro solo?» ha chiesto retoricamente davanti alla folla in piace Trocadéro: duecentomila partecipanti secondo gli organizzatori, quarantamila secondo la polizia. Un’inedita prova di forza a poche settimane dal voto ma anche lo spettacolo di una destra mai così divisa. L’ex premier ha denunciato una «caccia all’uomo», con una polemica allusione ai «disertori» nel suo campo, i tanti dirigenti del partito che negli ultimi giorni si sono dissociati dalla campagna elettorale. Venerdì il candidato ha perso in un colpo portavoce e capo di gabinetto, entrambi convinti della necessità di un passo indietro davanti all’accelerazione dei magistrati che hanno condotto diverse perquisizioni e mandato una convocazione per il 15 marzo prossimo in cui forse sarà notificato un avviso di garanzia.
«Siete voi a dover decidere» dice Fillon
Dopo aver parlato di «assassinio politico» qualche giorno fa, l’ex premier ha mostrato un volto più pacato. «Ho sbagliato» ha detto dal palco il candidato fa cendo riferimento ai contratti di collaborazione parlamentari fatti con la moglie. Fillon definisce un «errore» aver assunto la moglie ma nega ancora una volta che fosse un impiego fittizio. La manifestazione fa parte di una nuova contro-offensiva del clan di Fillon. Penelope Fillon ha finalmente rotto il silenzio con un’intervista sul Journal du Dimanche. La donna, apparsa sul palco del Trocadéro alla fine della manifestazione, sostiene di aver lavorato come segretaria del marito e aver fornito le prove ai magistrati.