Dj Fabo, saluto in chiesa, ma non sarà un funerale. Per Welby porte sbarrate

6 Mar 2017 16:26 - di Corrado Vitale

Venerdì prossimo si terrà a Milano nella  parrocchia di Sant’Ildefonso  una cerimonia per  dj Fabo, che la scorsa settimana ha fatto ricorso al suicidio assistito in Svizzera. L’annuncio è comparso sulla pagina Facebook della fidanzata Valeria Imbrogno. «Per chi volesse salutare Fabo, la cerimonia sarà venerdì 10 alle ore 19 nella parrocchia di Sant’Ildefonso, piazzale Damiano Chiesa 7. Milano».  Una cerimonia in chiesa che però  è un ricordo e non una Messa, perché Fabo avrebbe preferito così; un momento da condividere con gli amici di Fabo e con quanti vogliono manifestare vicinanza dopo la scelta del suicidio assistito.

Dalla Curia ribadiscono che non si tratterà  di un funerale, ma di un “suffragio”  a una settimana dalla morte, celebrato da don Antonio Suighi, amico di famiglia e in particolar modo della mamma di Fabo che ha chiesto un momento di raccoglimento. Non è il parroco della donna, ma un sacerdote amico della famiglia, nella cui chiesa Fabo è cresciuto, giocando all’oratorio, come fanno centinaia di migliaia di ragazzi milanesi. «Abbiamo acconsentito al desiderio della mamma – dice il prete – di aver in chiesa una occasione di preghiera per partecipare al momento di prova di questa famiglia, come spesso succede per i nostri fedeli». E la stessa Curia ha capito quanta sofferenza e fatica la famiglia stia vivendo questo momento e ha scelto di essere vicina a chi soffre. La preghiera in chiesa per dire «siamo al vostro fianco in questo frangente di dolore».

Si tratta, a ben vedere – e sia detto con tutto il rispetto per il dolore della famiglia di Fabo – di una soluzione di compromesso. La Curia permette un momento di “suffragio” ma non dà il via libera al funerale religioso vero e proprio. 

Un simile compromesso non lo si trovò però nel caso di Piergiorgio Welby,  che  morì nel 2006 perché, secondo la sua volontà, gli furono interrotte le cure  necessarie a tenerlo in vita a causa della grave malattia che lo affliggeva. I funerali di Welby furono un momento di rottura la Chiesa. Dal momento  si svolsero, in forma laica, nel pazzale antistante la chiesa di San Giovanni Bosco a Roma e  “davanti alle porte chiuse” della parrocchia. Fu un gesto in polemica con la decisione delle autorità religiose di negare il funerale religioso a Welby. 

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