Davigo, dito nell’occhio degli avvocati: sono troppi, va ridotto il numero

2 Mar 2017 19:29 - di Paolo Lami

Una cosa che si può dire di Davigo, presidente dell’Associazione Nazionale magistrati, è che non te le manda a dire. E che si va cercando i nemici senza troppi complimenti. Ora, per l’ennesima volta, se la prende con gli avvocati, attaccati a testa bassa dall’ex-magistrato di Mani Pulite. Che chiede di ridurne il numero: «un terzo degli avvocati dell’Unione Europea sono italiani, ne traggano loro le conclusioni prima che lo faccia l’Unione Europea», dice Davigo spiazzando l’avvocatura. E aprendo un nuovo fronte di polemiche.

L’attacco arriva  a Torino, nel corso di un’iniziativa promossa da “Autonomia e Indipendenza” è tornato a ribadire la necessità di introdurre il numero chiuso a Giurisprudenza.

«In Italia gli avvocati sono 250 mila contro i 50 mila della Francia e i 25 mila del Giappone – ha ricordato – è necessario mettere il numero chiuso a Giurisprudenza, ci vorranno cinquant’anni ma almeno sarebbe un inizio, perché altrimenti non sarà possibile risolvere la domanda di giustizia che in Italia è patologica. Non si riduce il numero dei processi se non si riduce il numero degli avvocati».

Davigo non è nuovo ad attacchi così pesanti contro l’avvocatura. Che, proprio recentemente, ha snobbato la cerimonia-convegno per il venticinquesimo anniversario di Mani Pulite – in un’Aula Magna del palazzo di Giustizia di Milano desolatamente semideserta – proprio per la presenza di Davigo, “ospite non gradito” all’avvocatura.

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