Contro la legge sul fine vita tornano in piazza le Sentinelle in piedi
Tornano le veglie, in diverse piazze italiane, da Varese a Latina, delle Sentinelle in Piedi. Questa nuova mobilitazione riguarda la legge sul fine vita in discussione in Parlamento. Il 25 e il 26 marzo – annunciano – «di fronte a questa deriva, di fronte a questo attacco alla libertà d’espressione, alla giustizia e alla verità» le Sentinelle in Piedi «veglieranno nelle principali città italiane». Queste iniziative – le Sentinelle protestano silenziosamente, in piedi, senza slogan e senza bandiere – sono ispirate ad analoghe forme di protesta in Francia sui valori che i cattolici tradizionalisti ritengono non negoziabili. In passato avevano manifestato contro il progetto di legge anti omofobia, la fecondazione eterologa e le unioni civili.
Secondo le Sentinelle questa legge sul biotestamento rende «disponibile il diritto alla vita, perché di fatto introduce l’idea che sia la cosiddetta qualità della vita a determinare se essa sia degna di essere vissuta oppure no. Prevede che anche la nutrizione e l’idratazione, cioè dare cibo e acqua a un malato, possano essere equiparati a trattamenti medici e quindi possano essere arbitrariamente sospesi. Priva il medico del diritto all’obiezione di coscienza e orienta la medicina non alla cura del paziente, ma – si legge ancora – al dovere assoluto di rispettare una volontà di suicidio. Si applicherebbe tra l’altro anche ai minorenni, quindi potenzialmente anche ai bambini, aprendo così la strada a ogni arbitrio». La discussione nell’aula della Camera, tra l’altro, ha visto una scarsissima partecipazione dei deputati (solo venti erano presenti): un atteggiamento di indifferenza che è stato criticato anche dalla Cei.