Ciro Esposito, saranno risentiti i testimoni. De Santis in aula su una barella

9 Mar 2017 15:39 - di Robert Perdicchi

Un processo infinito, che solo il mese prossimo vedrà la requisitoria del procuratore generale. Ma intanto, per la morte del tifoso del Napoli Ciro Esposito, secondo il primo grado ucciso per mano di Daniele De Santis, la prima Corte d’Assise d’Appello ha accolto in sostanza la richiesta di riapertura e così all’udienza del 13 aprile prossimo saranno citati quattro testimoni. Si tratta del tenente colonnello del Ris Paolo Fratini (nel corso dell’inchiesta in primo grado fece una perizia sulla dinamica dei fatti), dell’ispettore del commissariato Flaminio Nuovo Franco Fratini che fece indagini sul luogo degli scontri, e i due tifosi Salvatore Ferrante e Aquilino Palma. Entrambi viaggiavano sul pullman dei tifosi partenopei che fu preso d’assalto. A sostenere l’accusa, oggi, è stato il procuratore generale Vincenzo Saveriano che farà la sua requisitoria il prossimo 13 aprile. Oggi in apertura d’udienza come si è detto il giudice a latere Giancarlo De Cataldo ha fatto la relazione sulla vicenda ripercorrendo in sostanza tutte le tappe della vicenda. Oggi in aula c’era anche De Santis arrivato su una lettiga.

Ciro Esposito fu ucciso il 3 maggio 2014

Ciro Esposito, tifoso napoletano, morì a seguito delle ferite da colpi di arma da fuoco riportate negli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia disputata allo stadio Olimpico di Roma il 3 maggio 2014. Tre gli imputati: Daniele De Santis, tifoso romanista condannato in primo grado dalla terza Corte d’Assise di Roma a 26 anni di reclusione per omicidio, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, tifosi napoletani riconosciuti in primo grado colpevoli dei reati di rissa aggravata e lesioni ed entrambi condannati a 8 mesi di reclusione. Così come in primo grado, si sono costituiti parte civile Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, e il Comune di Napoli. 

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